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martedì 8 gennaio 2013

2057 - Commento al Vangelo del 8/1/2013


+ Dal Vangelo secondo Marco (6,34-44)
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù è sempre pronto ad “insegnare molte cose”, Lui è il Maestro, soprattutto è l’Amore che si è manifestato in una Persona Divina sotto le sembianze umane anche per la sua natura umana. Gesù insegna sempre la Via della salvezza che coincide con quella della verità e della giustizia, a quanti si predispongono ad accogliere la sua Parola.
Si capisce che non è determinante andare a Messa senza Fede o recitare preghiere senza amore, è importante per noi seguaci compiere la sua volontà, desiderare la sua presenza in noi, abbandonarci in Lui. Se non ci sono questi atti, non cresce l’amore verso Lui perché non avviene la purificazione interiore, non si rinasce a vita nuova, non si perde mai la vecchia mentalità.
Chi si sente ancora schiacciato dagli effetti del peccato originale e non riesce a trovare la pace interiore, avverte in sé un continuo senso di inappagamento, insoddisfazione, frustrazione. Quindi, per permettere a Gesù di entrare nella nostra vita per insegnare molte cose”, dobbiamo lavorare ogni giorno sui vizi, si devono depotenziare, rinnegarli, facendo l’opposto di ciò che ci ispira la vecchia mentalità.
Si consideri, inoltre, che Gesù non insegna la Verità in un suo seguace nella confusione personale, bisogna disporsi, quindi, fare deserto interiore, trovare i momenti nella giornata per entrare nella preghiera aiutati dal silenzio esterno e da quello interno. Se si prega con la mente e il cuore impegnati a ricordare altro o pieni di giudizi e inclinazioni di amore ai peccati, non avverrà mai l’incontro con Gesù perché non si entra neanche nella preghiera.
Non basta pregare in modo ripetitivo o monotono, la preghiera è vera quando si entra nella preghiera, dopo avere allontanano i pensieri inutili e avere trovato la concentrazione su ciò che la preghiera contiene. Dobbiamo raggiungere la sottile ed immediata lucidità spirituale di metterci alla presenza di Dio, perché la preghiera è mettersi davanti a Lui riconoscendoci miseri e bisognosi di aiuti.
Gesù ci parla quando vogliamo veramente sentire la sua voce: E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde”.
Quando ci fermiamo e desideriamo pregare con il cuore, quando cerchiamo Gesù perché è Dio Amore, diventa facile entrare nella preghiera ed avvertire le premure del Signore, sempre pronto ad aiutare quanti Lo cercano con cuore sincero. È più desideroso Gesù di donarci continue Grazie che noi di chiederle…
Gesù non fa caso se viene cercato solamente nei momenti di bisogno, vuole vedere un grande amore verso Lui.
Il compito dei Vescovi, dei Sacerdoti e dei Religiosi è di aiutare i credenti e quelli che ancora non hanno incontrato Dio, di formarli alla sana dottrina della Chiesa, spiegando con amore e pazienza le conseguenze disastrose dell’attaccamento alle cose mondane, perché se ubriacano il corpo, paralizzano l’anima e ogni attività spirituale.
Nel Vangelo Gesù dice ai suoi Apostoli voi stessi date loro da mangiare”, un comando che spiazza gli uomini e non sanno cosa rispondere. Replicano con la sola risposta plausibile per essi: “Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?”.
Vogliono risolvere l’imprevisto con il pane materiale, ma Gesù intende che bisogna saziare la fame del popolo donandosi, cioè, aiutando credenti e non credenti in ogni loro necessità, mettendosi a disposizione di tutti e di lavare loro i piedi come ha fatto Lui nel Cenacolo.
Voi stessi date loro da mangiare”, quindi, provvedete ai loro bisogni, ma gli Apostoli non hanno ancora una Fede robusta e pensano in modo materiale. A questa loro incapacità di soddisfare la fame del popolo, Gesù mostra la Fede che occorre avere per dare da mangiare, soddisfare i bisogni del popolo. Occorre pregare! Un apostolato senza profonda preghiera è assolutamente inutile.
“Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti”. Gesù prova la Fede degli Apostoli e si accorge che ancora è debole, neanche ricordano i miracoli compiuti da Lui e non osano pregare per chiedere a Dio di moltiplicare il pane.
Gesù vuole sfamare ogni fame di giustizia, di guarigione, di liberazione da ogni forma di male. Dobbiamo fermarci e pregare bene!
Gesù dice agli Apostoli e a tutti i Sacerdoti che bisogna moltiplicare l’amore verso Lui per portare al popolo la Verità del Vangelo e compiere quanto ha fatto Lui. Non solamente si moltiplicano pani e pesci, si moltiplicano i miracoli delle conversioni e delle guarigioni da ogni male. Senza un amore profondo e se il cuore non è orientato verso Lui, non si moltiplica nessun bene, se non il proprio orgoglio.
Come migliaia di uomini, donne e bambini “mangiarono a sazietà”, così quanti adorano l’Eucaristia si riempiono dell’Amore Divino.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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