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sabato 1 dicembre 2012

1982 - Commento al Vangelo del 1/12/2012


+ Dal Vangelo secondo Luca (21,34-36)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’Uomo». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Quando una persona riesce a fermarsi per alcune ore ed inizia una riflessione leale sulla vita che conduce e sulla risposta che dà ogni giorno al Vangelo di Gesù, riesce a distaccarsi con maggiore forza dalla carnalità e a dirigere se stessa verso una maturità spirituale notevole.
Chi non rientra in se stesso e non si conosce, rimane un estraneo a se stesso.
Questo esame di coscienza si può chiamare anche introspezione, riflessione, meditazione, analisi interiore, e dà molti buoni risultati se la persona è avanti nel cammino spirituale, inoltre deve compierlo con sincerità e umiltà. Molti cristiani non hanno idea della loro vita interiore, anche se pregano ogni giorno e risolvono la loro religiosità con ricercata meticolosità. Il problema è la mancata conoscenza interiore, si scambiano facilmente i difetti e i peccati come qualcosa di normale, una regolare abitudine.
Ho già scritto che la mancata conoscenza di sé è una debolezza che fa traballare la stabilità morale e spirituale della persona.
Occorre fermarsi a meditare periodicamente anche per mezza giornata, possibilmente in un luogo sacro, comunque non nella propria casa per evitare di ripetere le abitudini giornaliere. A casa o in luoghi frequentati spesso è possibile meditare ogni giorno per il tempo che si vuole, ma risulta più complicata la concentrazione. Il silenzio e la serenità sono indispensabili per ritrovare se stessi, per raccogliere le energie che si disperdono facilmente, per rientrare in sé e guardare dall’interno.
“State attenti a voi stessi”, l’ammonimento di Gesù indica la pericolosità verso se stessa che assume una persona, per le sue scelte di vita, la sua mentalità licenziosa, la sua volubilità nel cambiare molto spesso opinioni facendosi guidare da ciò che ascolta. L’incostanza è una trappola che fa cadere sempre e per rialzarsi ci vuole la mano di Dio. Da non confondere con la debolezza di chi vuole sempre fare bene ed inciampa per l’incapacità di praticare le virtù.
Il primo nemico del cristiano è se stesso, se invece lotta e arriva a controllare la volontà, non cadrà più nelle trappole preparate dall’amor proprio e dai diavoli con le loro sottili tentazioni. I pensieri che arrivano alla mente non sono sempre buoni e non sempre sono personali. Possono essere anche tentazioni. I diavoli sono sempre pronti a distrarre quelli che pregano, possono inviare ispirazioni apparentemente buone ma che in realtà hanno l’obiettivo di distogliere da cose più importanti.
È un dovere morale la vigilanza personale, in modo che le tentazioni non vincano e non ci si trovi in peccato mortale nell’incontro con Dio.
“… che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita”, sono questi infatti i pesi che soffocano la vita spirituale e la paralizzano. Le dissipazioni sono innumerevoli nella giornata, ma chi sta attento a questa minaccia della vita spirituale? Ognuno conosce le sue dissipazioni ed è libero di continuare a praticarle e di aumentarle, ma non venga a dire che conduce una vita spirituale.
Una dissipazione più tragica e che allontana sempre più dall’autentico cammino di santità è la mormorazione, il parlare inutilmente e a briglia sciolte, favorire la curiosità e così cadere in continui peccati di giudizio, forse anche temerari, quindi ripetuti peccati mortali.
Gesù in questi giorni ci ha detto e lo ripeterà domani, che verranno giorni di tribolazioni per l’umanità a causa della follia dei potenti, ma Lui precisa “… che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso”. Infatti, l’umanità a tutto pensa tranne che alla vita eterna, alla santità di vita, occupata com'è a seguire ogni forma di piacere, ma purtroppo si ritroverà inaspettatamente dinanzi a molti drammi che colpiranno la terra. Gesù spera per ognuno di noi di non ritrovarsi impreparato quel giorno. “… come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra”.
Gesù ci invita a vivere come figli di Dio, a pensare più alle cose del Cielo che alle miserie di questo mondo che passa e lascia dietro di sé solo cenere e macerie. “Vegliate in ogni momento pregando”, è vero che risulta difficile pregare mentalmente sempre, dobbiamo arrivare a pregare con la vita, ma solo se questa è orientata esclusivamente all’amore di Dio e del prossimo. Le nostre opere devono esprimere amore, la retta intenzione non deve mai abbandonarci, la verità sia sempre nel cuore e sulle labbra. Bisogna desiderare il bene degli altri, aiutare tutti e mai giudicare con cattiveria.
Chi vive così, prega sempre, ininterrottamente!

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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