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martedì 23 ottobre 2012

1892 - Commento al Vangelo del 23/10/2012


Dal Vangelo secondo Luca (12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Restare pronti nel linguaggio di Gesù, significa ricordare che tutti siamo chiamati in Paradiso, ma rimane molto difficile tenere in mente questo fine della nostra vita perché tutti oggi corrono e non hanno mai tempo per fermarsi a riflettere. Occorre iniziare dalla valutazione degli interessi che ognuno di noi cura nella sua esistenza, ma c’è da considerare che solamente quanti sono vicini a Gesù possono sperare di trovarsi pronti quando verrà il momento di lasciare questa terra.
Ogni essere umano prima o poi incontrerà il mistero della morte, anche se non si tratta della fine è sicuramente un passaggio di condizione. L’anima non può morire perché eterna, solo il corpo perde la sua vitalità. Corpo che si riunirà all’anima quando ci sarà la risurrezione dei corpi nel Giudizio universale.
La vera vita è quella eterna, questa che viviamo adesso è la preparazione, il periodo di prova per meritare un premio infinito come è infinito il Cielo. Ora è il tempo di acquistare i meriti e di farci trovare -nel giorno sicuramente ancora lontano-, pronti ad accogliere il richiamo di Dio. L’anima incontrerà il suo Dio se si troverà nelle disposizioni rivelate da Lui nei Comandamenti e negli insegnamenti del Vangelo.
I Santi che dal Paradiso sono apparsi a qualche anima prediletta, hanno detto che non ritornerebbero mai sulla terra, il Paradiso è l’unico e vero luogo della piena felicità oltre e soprattutto perché si gode Dio, si vede il Creatore faccia a faccia. Santa Teresa d’Avila in un’apparizione disse la stessa cosa, aggiungendo che sarebbe tornata sulla terra per recitare una sola Ave Maria e guadagnare molti meriti.
Ci sono cristiani che temono la morte e sbagliano, ma rimane comprensibile temere l’imprevedibile ed agitarsi nel pensare di dover lasciare qui tutti gli affetti, ciò che si amava più di ogni cosa e per cui si viveva in una donazione forse totale. Ecco, il problema sta nell’amare gli uomini e i beni materiali più di Gesù, di affezionarsi a questo mondo che passa e temere poi di lasciarlo.
Nessuno gioisce della morte che un giorno arriverà, è un fatto che solo le persone spirituali riescono a sublimare questa verità, ad accettarla senza agitazione e ad abbandonarsi alla volontà di un Padre che desidera il meglio per ognuno dei suoi figli. Non abbiamo in Cielo un Padre insensibile o distratto, Egli è troppo buono e non vuole che nessuno di noi soffra nella vita o scelga una via diversa dalla salvezza eterna.
Il cristiano autentico vive la sua vita nella gioia e non si spaventa al pensiero della morte, proprio per questo si sforza di vivere sempre in Grazia di Dio e rimane pronto ad incontrare Gesù e ad abbracciarlo per ricevere il premio eterno. Sicuramente, quando un cristiano vive nella Grazia di Dio, più rimane in questa terra più Grazia accumula e sarà uguale anche la Gloria che riceverà in Cielo.
Grazia e Gloria si equivalgono sempre, quanta sarà stata la Grazia guadagnata in terra, tanto sarà la Gloria che si godrà in Cielo.
Per questo, San Francesco d’Assisi meritò di sedersi nel posto che era stato di Lucifero, San Pio è potentissimo intercessore dal Cielo perché molto vicino a Dio, per tutti i meriti guadagnati durante la sua crocifiggente vita. Questo spiega l’importanza della sofferenza in questa vita, non serve solamente come riparazione dei peccati, essa ci permette di guadagnare grandi meriti davanti a Dio.
Noi non cerchiamo la sofferenza né possiamo dirci felici quando si presenta, però dobbiamo accettarla con amore e pregare per la guarigione o la risoluzione dei problemi. Chi rifiuta la sofferenza e favorisce l’arrivo della morte con l’aiuto del medico, non ha capito nulla di Dio e del Vangelo, manifesta di avere seguito un altro vangelo inventato e diffuso da lui.
Nessuno conosce il momento della sua morte, arriva quando non si aspetta, ma arriva nel tempo migliore quando il cristiano vive in Grazia di Dio. Se Gesù è morto in croce per la salvezza dell’umanità, desidera portare tutti in Paradiso, così Egli favorisce quelle anime che Lo seguono nella verità e con docilità, non farà mancare ad esse tutti gli aiuti necessari per trovare la salvezza eterna. Non dimentichiamo che rivelò a Santa Faustina Kowalska la coroncina della Divina Misericordia da recitare accanto ai moribondi e disse che avrebbe perdonato i peccatori più ostinati, anche agonizzanti.
Gesù rimane accanto ai suoi seguaci che Lo adorano sinceramente, non farà succedere nulla che non sia permesso da Lui, e la morte arriverà come premio e non come condanna. Entrare in Paradiso è la felicità più grande per l’anima, lì non c’è sofferenza né malattie, non c’è odio né persecuzione, solo Amore di Dio e felicità piena. Eternamente e beatamente. È pienamente l’opposto di questa vita affannosa e violenta, piena di cattiverie e sofferenze.
I veri cristiani si abbandonano alla volontà di Dio, pronti a donare il respiro a Colui che lo aveva donato.
E chi sente in sé l’Amore e la presenza di Dio, si impegna dalla mattina alla sera a trasformare la sua vita in un grande atto di misericordia verso tutti, vive donando pietà e compassione. Non solo perché Dio vede tutto, pensa anche che a Lui si dovrà rendere conto della vita trascorsa in questa valle di lacrime! Di ogni bene compiuto e di ogni male commesso si dovrà rendere conto a Gesù nel Giudizio, nessuno potrà sfuggire al resoconto finale, non si potrà nascondere da nessuna parte perché sarà l’anima a trovarsi davanti a Dio.
Si possono ingannare tutti gli uomini ed anche falsare ogni verità, ma davanti a Dio tutto sarà svelato! Tutta la verità trionferà!
Sulla terra si può ingannare o falsare la verità storica, si possono creare falsi testimoni o vivere nell’ipocrisia totale e trovare sotterfugi maliziosi per ostentare una falsa umanità, ma tutto questo svanirà in un istante nel Giudizio, quando l’anima vedrà in un attimo tutta la sua vita e godrà se aveva fatto del bene, oppure rabbrividirà se aveva vissuto nell’inganno, nell’odio, nella malizia.
Il giusto non teme di trovarsi davanti a Gesù nel Giudizio, i cattivi tremano ma non vogliono pensare all’inferno che li aspetta!
Oggi anche molti cristiani si dirigono verso l’inferno, le loro stesse opere denunciano questa grave situazione, vivono senza Dio e non c’è traccia del Vangelo nella loro vita. Fino all’ultimo istante di vita potranno sempre sperare nella misericordia di Gesù, ma dovranno prima pentirsi e sappiamo che il pentimento non è facile, soprattutto per quanti hanno commesso la bestemmia contro lo Spirito Santo.
Chi lotta Gesù e la sua Chiesa, diffonde la dottrina falsa e modernista, come potrà poi trovare il desiderio del pentimento?

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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