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giovedì 11 ottobre 2012

1865 - Commento al Vangelo del 11/10/2012


+ Dal Vangelo secondo Luca (11,5-13)
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il ragionamento di Gesù è chiarissimo, lo rivolge ai genitori che si prodigano nel dare ai loro figli tutto quello che possono, e se sono genitori buoni danno le cose migliori. L’amore spinge a donare le cose migliori, infatti il Padre donò suo Figlio all’umanità per salvarla. L’amore come manifestazione di bontà non si prova solamente in famiglia, anche tra gli amici si riconosce la vera amicizia quando sopraggiunge una necessità. Il vero amico non abbandona mai, dà il meglio di sé nelle sofferenze altrui, in questo caso dona l’affetto e la solidarietà.
Gesù ci dice che se un padre terreno dà ciò che ha di meglio a suo figlio, quanto più Dio Padre darà a tutti i suoi figli che Lo cercano?
Abbiamo un Padre in Cielo che è pronto a donarci tutto quello che chiediamo, Lui ha dato già prova di un Amore più che infinito, donandoci il suo unico Figlio e lasciandolo morire crocifisso per dare a tutti noi, ingrati e peccatori, la vera vita. Il Padre del Cielo ha già ampiamente dimostrato la sua incommensurabile vicinanza a tutti noi, adesso ci chiede di credere fermamente in Lui.
L’esempio è lampante, ma dobbiamo partire da qui per comprendere la bontà di Dio Padre.
Iniziamo a meditare sulla mancata preghiera rivolta a Dio Padre, eppure Lo nominiamo nel segno della Croce, all’inizio e alla fine della Messa, al termine di ogni Salmo, soprattutto ogni giorno Lo ricordiamo nel Padre Nostro. Ieri abbiamo meditato questa potente preghiera, ma chiediamoci cosa proviamo interiormente quando all’inizio diciamo “Padre Nostro che sei nei Cieli…”.
Forse non sappiamo valutare il grado di familiarità che avvertiamo verso il Padre, certo chi Lo prega poco non ripone alcuna fiducia. Se Lui è veramente nostro Padre, solo a Lui dobbiamo donare il nostro amore, che si riversa uniformemente anche sul Figlio e sul Loro Spirito. In presenza di questo amore verso la Santissima Trinità, abbiamo diritto di chiedere quello che ci occorre soprattutto di spirituale e quanto necessita alla vita per vivere dignitosamente.
È importante credere che in Cielo abbiamo un Padre che ci ama come ci ha amato Gesù. Ci amano con lo stesso Spirito.
Se da una parte abbiamo un Padre munifico e generosissimo, dall’altra parte occorre valutare la modalità con cui chiediamo le Grazie. È indispensabile una grande Fede, una disposizione interiore che diventa ottima quando la persona si trova nella sofferenza e prega con molta partecipazione. Ma la nostra disposizione interiore deve sempre essere profonda, per questo è indispensabile lottare le cattive inclinazioni e quei vizi che rendono schiavi.
La Fede non è statica, aumenta o diminuisce, per renderla robusta occorre dedicare tempo alla meditazione, esercizio impegnativo e tedioso se mancano le giuste motivazioni che dobbiamo stabilire ogni volta che dedichiamo un po’ di tempo alla riflessione prolungata di una buona lettura spirituale. Non solamente una lettura veloce che non lascia nulla di quanto letto.
La Fede profonda permette di chiedere la Grazia con fiducia, il credente è convinto che il Padre sicuramente risponderà alle suppliche di un suo figlio anche se peccatore. Lui è quel Padre del figliol prodigo e, come avvenne nella parabola, vedendo da lontano un suo figlio che ritorna a Lui e Lo chiama, gli correrà incontro e lo abbraccerà.
Dio Padre rimane sempre con le braccia aperte in atto di stringere a sé tutti, anche i più grandi peccatori.
Bisogna valutare cosa si chiede nella preghiera e non solamente con quale Fede. Se la Fede è buona, c’è da valutare se quanto richiesto corrisponde alla volontà del Padre. Ieri abbiamo appunto ripetuto: “Sia fatta la tua volontà”. Per la precipitazione o avventatezza si possono chiedere cose che in futuro danneggeranno la stessa persona che l’aveva richiesto. Quindi, è d’obbligo pregare inserendo parole che devono trovare compiacenza in Dio.
Un altro aspetto da considerare è l’insistenza nel chiedere una Grazia. Alle volte una Grazia non arriva subito per la Fede ancora immatura del credente, oppure prega in modo discontinuo. Il mancato arrivo di una Grazia può essere un disegno di Dio perché vuole fare crescere nella Fede quel credente. Se continua a pregare con costanza, non solo cresce nella Fede ma ottiene anche la Grazia desiderata.
A Dio piace essere invocato di continuo, come quando due familiari si confessano reciproco amore!
E per l’insistenza nel chiedere, Dio prima o poi non farà mai mancare il suo aiuto. Gesù lo ha spiegato con la parabola della richiesta dei tre pani a mezzanotte: “… anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono”.
Gesù ci promette che sempre dona le sue Grazie: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”.
Gesù è contento di donare molte Grazie!

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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