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giovedì 23 agosto 2012

1756 - Commento al Vangelo del 23/8/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (22,1-14)
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È fin troppo evidente che Gesù chiama tutti alla salvezza, non c’è nessuno predestinato all’inferno e nessuno può considerarsi sicuro di raggiungere il Paradiso. Tutti siamo chiamati alla santità, quindi alla salvezza eterna che richiede però alcune condizioni per acquisirla e che Gesù descrive chiaramente nel Vangelo. Ne sintetizzo una: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9,23).
Il Cristianesimo è la vera Religione, Dio si è manifesto pienamente e ha rivelato quanto voleva comunicarci, mentre gli ebrei si sono fermati all’Antico Testamento, si considerano illusoriamente ancora il popolo eletto, mentre Gesù nella sua predicazione spiegò con parabole e con parole chiarissime che Dio con la sua venuta in mezzo a noi stava per creare la NuovaAlleanza con un nuovo popolo eletto e che avrebbe adorato Lui come vero Dio, Figlio del Padre.
Il nuovo popolo e la Nuova Alleanza sono proprio il Cristianesimo.
Ho già dedicato spazio alla spiegazione della salvezza eterna dei non cristiani o di coloro che vivono in luoghi con culture diverse dal Cristianesimo, una salvezza che nessuno può stabilire, dipende dalla buonafede della persona e dalla sua integrità morale. Ma la Chiesa Cattolica rimane il luogo della salvezza eterna. Anche un ateo può convertirsi in punto di morte o chiedere perdono a Gesù, non siamo noi a stabilire a chi spetta la salvezza.
Il dato sicuro è quello che ci arriva da Gesù e Lui desidera salvare l’umanità, ma lascia ognuno libero di accettarlo o rifiutarlo.
Ce lo dice nella parabola di oggi: “Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire”. Tutti gli uomini sono invitati al banchetto glorioso ma la stragrande maggioranza si rifiuta di partecipare al banchetto spirituale che antipica la gloria del Paradiso. Molti sono presi da interessi materiali, economici, affettivi, senza avere più nel cuore un piccolissimo spazio da dedicare a Gesù e alla preghiera. Questi si dichiarano colpevoli da se stessi, non è Gesù a condannarli, la loro vita dissoluta è già la loro condanna.
D’altronde, perché l’uomo nasce e vive se non per entrare in dialogo con chi lo ha creato e che merita adorazione e la centralità nella vita?
Siamo noi allora a stabilire o pianificare il nostro futuro, dipende dalle nostre scelte migliori che ci danno la pace interiore e la comunione con Gesù o dalle scelte sbagliate che causano disastri personali, familiari, esistenziali. Tutti siamo invitati da Gesù ad iniziare il cammino di conversione e di perfezione, molti lo rifiutano o addirittura lo ignorano, altri e sono la minima parte, comprendono che solo Gesù può darci quello che il mondo neppure conosce.
Per spiegare con quale amore e moderata insistenza Gesù ci invita al banchetto nuziale, dell’anima con Lui, nella parabola racconta che il re “dice agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”Cosa Egli non ci ha preparato per immetterci nella Via del Vangelo e percorrere insieme a Lui il cammino di salvezza eterna?
Ma quale fu la risposta degli uomini, di tutti gli uomini di ogni tempo? “Quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero”. Non solo ignorarono l’invito del re e continuarono a curare i loro affari materiali e carnali, senza avere la lucidità di cercare la perla preziosa, il tesoro nascosto, la vita eterna, addirittura agirono con ira verso i servi che mandava quel re per invitare tutti a festeggiare. Questi servi che andavano a chiamare gli invitati sono i Santi e Profeti inviati da Gesù ovunque a portare l’annuncio del Vangelo. Molti Santi sono stati perseguitati, uccisi, ignorati e scacciati.
Però il re della parabola “si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città”.
Anche Dio si indigna verso quanti vogliono distruggere l’unica sua Chiesa, quella Cattolica, oppure verso quegli assassini delle anime che insegnano eresie e dottrine opposte al Vangelo. Dio si indigna però contrariamente al re della parabola è moto paziente ed attende la conversione dei peccatori, dona anche a questi assassini mille e mille possibilità di pentirsi e ravvedersi, perché Lui è Misericordia, ma quando vede che hanno sciupato tutte le possibilità, li lascia al loro destino…
Quel destino infelice che essi hanno scelto per loro e che non è la salvezza eterna.
Per entrare in Paradiso occorre indossare l’abito nuziale, l’anima deve essere avvolta dalla Grazia di Dio, e rimane impossibile salvare l’anima senza questa Grazia che è possibile ottenere anche con il pentimento all’ultimo istante di vita. Ma è indispensabile il pentimento davanti al confessore o espresso interiormente, ed è questo pentimento a donarci l’abito nuziale, per prendere parte al banchetto eterno e glorioso.
Chi non conduce una vita spirituale, si ritrova senza l’abito nuziale e magari qui in vita si illude di condurre una vita cristiana, proprio perché non si conosce interiormente, ma avrà la brutta sorpresa di sentirsi dire: «“Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».
Gesù ha dato all’umanità una Madre potente e misericordiosa, sempre pronta a venire incontro a quanti La invocano con amore e fiducia. Chi si consacra ogni giorno a questa Madre (http://www.gesuemaria.it/efficace-preghiera.html) si sforza di imitare le sue virtù, La prega ogni giorno con Fede, non si potrà perdere, Ella salva tutti coloro che si mettono sotto la sua protezione e La invocano sempre con il Santo Rosario.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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