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sabato 28 luglio 2012

1689 - Santi Nazario e Celso, Martiri a Milano


Nazario (o Nazaro) e Celso appartengono a quella schiera di santi martiri, dei primi secoli della cristianità, dove la “Passio” prende il posto delle scarse e incerte notizie storiche.
 
Fonte storica : Paolino, il biografo di S. Ambrogio, racconta del ritrovamento dei corpi di Nazaro e Celso da parte del vescovo di Milano poco dopo la morte dell’imperatore Teodosio (395); fu aperto dapprima il sepolcro di Nazaro e il corpo del martire apparve impregnato di sangue come se fosse stato effuso in quello stesso giorno. Anche il capo, rescisso, era integro, con i capelli e la barba. Subito dopo, racconta Paolino, S. Ambrogio, quasi per ispirazione divina, si recò al sepolcro di Celso.
Il corpo di Nazaro fu traslato nella basilica degli Apostoli, eretta da S. Ambrogio nel 386, che prese anche il nome di Nazaro, mentre il corpo di Celso rimase nello stesso luogo del ritrovamento, ove nel sec. X fu costruito un monastero.
Lo stesso Paolino attesta di non sapere chi fossero i due santi e quando siano stati martirizzati.
Col diffondersi del culto, verso la metà del V sec. fu composta una “passio”, che ebbe varie redazioni, ma che non ha alcun valore storico.
 
Secondo questo raccontoNazario (cittadino romano) era figlio di un pagano di nome Africano e di una cristiana di nome Perpetua. Il padre voleva farne un sacerdote degli dei, ma la madre riuscì ad ottenergli il battesimo (secondo un altro racconto fu discepolo di Pietro e ricevette il battesimo dal futuro papa Lino).
Messosi subito a predicare la fede cristiana, venne accusato davanti all’imperatore ma riuscì ad allontanarsi da Roma e a rifugiarsi a Milano, dove incontrò i SS. Gervasio e Protasio. Avvertito da Dio in sogno, si recò a Cimiez, presso Nizza, dove una donna gli affidò il proprio figlio Celso, con il quale si recò a Treviri, in Germania.
Qui avrebbero subìto numerose persecuzioni e sarebbero stati arrestati ma, tuttavia, Nazario, quale cittadino romano, non fu torturato ma venne inviato a Roma per un regolare processo. Qui, al suo rifiuto di rinnegare la sua fede e sacrificare agli dei romani, venne condannato a morte. Secondo altre fonti la condanna a morte venne decisa dal governatore di Ventimiglia; ad ogni modo, insieme a Celso, venne imbarcato su una nave che doveva portarli al largo e gettarli in mare.
La leggenda vuole che, gettati in mare, si misero a camminare sulle acque; si scatenò allora una tempesta che terrorizzò i marinai, i quali chiesero aiuto a Nazario. Le acque si calmarono immediatamente e la nave sarebbe, infine, approdata a Genova; qui Nazario e Celso proseguirono la loro opera evangelizzatrice in tutta la Liguria negli anni 66 e 67.
Si spinsero poi fino a Milano, dove infine vennero arrestati e nuovamente condannati a morte dal prefetto Antolino: la sentenza fu eseguita per decapitazione nell'anno 76.
Il loro ricordo si perse fino al ritrovamento dei corpi da parte di S. Ambrogio, che ne diffuse il culto.
 
Chiese dedicate alla loro memoria si trovano a San Nazario (Salerno), Verona, Varazze, Asti, Cantarana, Varese, Arenzano, Poggio Imperiale, Vignola (MO), Gaggio Montano, Trivento (CB) e ad Avella (in abbandono).
 
La rappresentazione dei due martiri è abbastanza frequente, specialmente nel territorio della diocesi di Milano. Nazario, più anziano, è raffigurato in genere con la barba, mentre Celso in età giovanile. Talvolta indossano abiti militari e recano in mano la spada con la quale furono decapitati e la palma del martirio. Fra le diverse opere, c’è da rilevare a Brescia, nella chiesa dei Santi Nazario e Celso, i dipinti del Foppa e del Tiziano; a Milano, sul Duomo, la statua di S. Nazario scolpita da Antonio da Briosco (1414); a Carcassonne (Francia) la statua trecentesca, pure di S. Nazario, nel coro della chiesa a lui dedicata.
 
Significato dei nomi :
Nazario : "consacrato a Dio" (ebraico)
Celso : "alto, elevato, eccelso" (latino)
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