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lunedì 2 luglio 2012

1628 - Commento al Vangelo del 2/7/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (8,18-22)
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’Uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Niente e nessuna cosa è più importante di Dio. Non è il caso di specificare le varie posizioni di credenti e increduli, atei e Sacerdoti. Riferendomi a oltre sei miliardi di persone che non si pongono la domanda su Dio, penso che arriverà anche per loro il tempo di una risposta. C’è chi avrà la fortuna di rispondere in qualche modo in questa vita, mentre altri lo faranno nel Giudizio dopo questa vita. Tutti quanti prima o poi daremo la risposta alla domanda su Dio, chi per benedirlo altri per maledirlo.
Gesù lo spiega a un suo seguace che vuole compiere un gesto di affetto verso suo padre: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. È il sangue che chiama, è l’amore umano a suscitare la compassione verso il genitore, ma Gesù perentoriamente e saggiamente gli spiega che il padre morto non ha più bisogno di lui, ora deve vivere da cristiano e pregare per aiutarlo. Ci penseranno altri morti nello spirito a seppellire il genitore morto.
Mi fa venire in mente un’affermazione di Gesù che abbiamo letto lo scorso 26 giugno: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”. È inutile parlare delle cose di Dio con quanti si rifiutano consapevolmente e mostrano anche malizia nel disprezzare il sacro. Più che parlare di Dio occorre Dio per la conversione di questa gente messa proprio male. E non sempre la preghiera ottiene risultati per l’indurimento della loro opposizione a Dio.
La parola imperiosa che Gesù ha detto ieri alla bambina di dodici anni che era morta, la ripete a tutti coloro che ritornano pentiti a Lui e si inginocchiano nel confessionale per dolersi di avere offeso un Dio buono e misericordioso. “Alzati”, è il comando che Gesù ripete ai peccatori pentiti che rinascono a vita nuova. Si vigila per non peccare, ma dopo un peccato grave occorre cercare subito il confessore che ripete a Nome di Gesù quel comando che risveglia e vivacizza.
Oggi discutiamo anche delle promesse che si fanno a Gesù e alla Madonna nei momenti di difficoltà. Addirittura a quel tempo anche uno scriba fece una promessa avventata a Gesù: “Maestro, ti seguirò dovunque tu vada”, ma non era pronto ad accettare le fatiche e i viaggi affrontati da Gesù e dagli Apostoli nel loro peregrinare. Poteva essere un impedimento per l’apostolato di Gesù. Gli ha letto nel cuore ancora non convertito e lo ha frenato.
Il cattolico di oggi che segue l’istinto commette un guaio spirituale dietro l’altro, e non se ne accorge, si illude di fare tutto bene perché la comprensione della sua vaghezza è minima. Cosa potete aspettarvi da una persona confusa ed istintiva? Non certamente equilibrio, neanche verità perché si lascia guidare dalla sua fantasia non mortificata e, quindi, falsata. Forse vivete con qualche familiare così impulsivo e sicuramente il dialogo non sempre è corretto, autentico, realistico.
Chi segue l’istinto è incostante e volubile, possiamo dire che quasi tutti i non credenti sono così tranne coloro che hanno grande padronanza di sé e onorano la loro dignità. Se tra i non credenti è facile trovare persone volubili, non dovrebbe essere così in quelle persone che compiono un cammino spirituale e si impegnano nella mortificazione delle passioni disordinate e nel rinnegarsi in tutto ciò che non è verità ed amore.
Eppure, molti cristiani si lasciano guidare dall’istinto e questo è un grave impedimento per la perfezione cristiana.
Le promesse fatte a Gesù spesso non vengono rispettate, sono impegni che si prendono in momenti di sofferenza o in un momento di fervore passeggero. Ci sono molti cristiani che si impegnano con promesse e le rispettano, ma è sempre preferibile consultare un Sacerdote quando si tratta di una promessa impegnativa. Non riuscire ad osservare una promessa fatta a Gesù non si deve sempre considerare una sconfitta, dipende da quello che si chiede. Una promessa gravosa o stancante può essere addirittura un danno per la vita fisica.
Riguardo questo argomento, inserisco un’altra nota sul discernimento degli spiriti, su un segno che indica la presenza dello Spirito di Dio. È importante ricordare che Dio non ispira mai cose inutili, infruttuose, frivole. Dio spinge l’anima sempre verso cose serie ed importanti. Quando non comprendete la provenienza di un pensiero, valutate se ha queste caratteristiche.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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