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lunedì 18 giugno 2012

1595 - Commento al Vangelo del 18/6/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,38-42)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’interpretazione letterale che quasi tutti danno alla Parola di oggi, causa sempre confusione e distorsione del messaggio evangelico. Qui non bisogna letteralmente leggerla com’è, Gesù spiega con un linguaggio simbolico il comportamento non reazionario del cristiano, spiega che il suo seguace non deve comportarsi come i cattivi, i vendicativi.
È un linguaggio simbolico anche quando afferma: “Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna” (Mt 29-30).
Gesù non poteva chiedere la perdita fisica dell’occhio e della mano, voleva dire che se ne doveva fare a meno, non usarli per commettere peccato. Nel caso dell’occhio di guardare altrove e riguardo la mano di tenerla lontana da quanto causava peccato, come quando si ruba.
Il Vangelo di oggi ha arrecato disorientamento e tristezza a milioni e milioni di credenti, da duemila anni questa Parola è stata incompresa dalla stragrande maggioranza e non applicata nel modo corretto. Solamente i cristiani che in passato hanno avuto Padri spirituali maturi nella Fede e uomini di preghiera, hanno potuto comprendere il senso di queste parole.
Ognuno di noi è portato naturalmente a ricambiare male per male, se non ha incontrato veramente Gesù! L’ingiustizia ci infastidisce e la giustizia ci rende gioiosi. L’uomo è fatto così, ed è normale cercare di appagare il desiderio della verità. Ma dobbiamo distinguere la legge del taglione antica che stabiliva di condannare il colpevole alla stessa sofferenza cagionata agli altri, dalla legge fondata sull’Amore portata da Gesù.
È vero che la legge del taglione voleva stabilire un limite di pena da dare al colpevole e l’innocente non poteva pretendere o commettere oltre per vendetta, ma le vendette private in Israele erano continue e sanguinose.
Gesù allora taglia alla radice questa legge antica e manipolata, anche perché introduce il perdono e la misericordia.
“Ma Io vi dico di non opporvi al malvagio”, significa che bisogna fare il possibile per evitare i contrasti, perché nei contrasti non si vince ma si perde sempre. Nei contrasti non si diventa superiori al cattivo ma si perde un po’ di dignità. Senza contare che aumentano le ingiurie, il risentimento bolle e si arriva all’odio personale, significa che la vita spirituale è spezzata e distrutta.
È facile replicare anche con veemenza, difficile è sopportare le ingiurie e le cattiverie.
Il riferimento riguarda le contese minori o che si possono sorvolare con un po’ di padronanza di sé, non si può resistere al malvagio quando attenta alla tua vita e devi denunciarlo o cerca di distruggerti civilmente con inganni e devi ricorrere alla legge o quando cerca di causarti o già ti ha causato danni economici o personali tali da annullare la tua persona. In questi casi o in casi gravi non si può fare a meno di cercare la difesa di chi amministra la giustizia umana. Anche se purtroppo in Italia sono pochissimi quelli che hanno ancora fiducia nella giustizia umana.
“Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra”, ed è questa la frase che ha mandato in crisi generazioni di cristiani. Non và presa letteralmente, Gesù non ci dice di ricevere altre percosse nell’altra guancia ma di porgere/mostrare la guancia diversa da quella del cattivo, la guancia della bontà e della compassione. Se qualcuno ci percuote, nel senso che ci offende alle nostre spalle o ci diffama o ci causa problemi, non dobbiamo replicare con i suoi metodi ma mostriamo una guancia diversa, quella del perdono e del compatimento.
Porgere l’altra guancia significa che dobbiamo mostrare misericordia e non vendicarci con gli stessi metodi dei cattivi.
Il discorso cambia quando la diffamazione tocca aspetti molto delicati di una persona, quando per esempio qualche malvagio racconta falsità su una donna onesta e la indica come adultera o prostituta o con altre accuse gravissime. Ma anche in questo caso non bisogna ricambiare con lo stesso metodo infame e diabolico, prima si deve perdonare nel proprio cuore il malizioso, dopo occorre affrontare quella persona alla presenza di altri amici o conoscenti e chiedere di fermarsi e di evitare altre conseguenze dannose.
Porgere l’altra guancia è difficile, occorre una padronanza forte e prima di agire per vie legali, bisogna dare tutte le possibilità di ravvedimento a coloro che ci diffamano o ci danneggiano seriamente nella dignità o intendono distruggere la vostra famiglia.
Porgere l’altra guancia per noi significa mostrarci sempre benevoli dinanzi i nemici, e questa nostra pace li disarma, li porta anche se non subito alla riflessione, a cercare di rivedere i loro metodi satanici. Noi dobbiamo mostrare l’opposto di ciò che sono i nostri nemici, ma l’alto senso di verità e di giustizia rimane sempre integro e radicale. Verrà il momento in cui i nostri nemici si vergogneranno dei mali che ci hanno causato, ma questo avverrà se non avremo reagito con i loro metodi.
Dobbiamo vincere i nostri nemici con l’amore, il perdono, la misericordia.
Più che una nostra vittoria è la loro sconfitta, per noi la vittoria è portarli alla conversione e permettere la salvezza delle loro anime. I nostri nemici non immaginano il nostro inaspettato modo paziente di accettare le diffamazioni e le pesanti conseguenze che causano le loro tragedie greche che creano nelle scene di questo mondo, però non devono oltrepassare quel limite che può distruggere la famiglia e altro di molto serio. Oltrepassarlo comporta la nostra legittima richiesta di ripristinare la verità e la giustizia.
Ci sono diffamazioni e persecuzioni miserabili su cui sorvoliamo e porgiamo l’altra guancia della bontà e del perdono, ma quelle diffamazioni e persecuzioni sistematiche e sataniche che nascono dal cuore di satana, devono essere in qualche modo chiarite.
Se questi nemici non vogliono assolutamente correggere le loro maliziose diffamazioni che possono distruggere socialmente una persona o una famiglia, dopo ogni nostro tentativo e ogni possibilità di pacificazione, addirittura “cedendogli anche il mantello” per evitare il ricorso alla giustizia e mostrando così una nostra superiorità d’animo, è opportuno tutelarci in ogni sede.
Sempre animati dall’amore, dal perdono, dalla misericordia.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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