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domenica 17 giugno 2012

1593 - Commento al Vangelo del 17/6/2012, domenica XI t.ord.


+ Dal Vangelo secondo Marco (4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva : «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Vangelo di questa domenica è abbastanza chiaro, Gesù afferma sostanzialmente che il seme gettato dal seminatore per terra cresce indipendentemente dalla sua volontà. Perché egli vuole successivamente raccogliere il grano, altrimenti farebbe altro. Se noi vogliamo raccogliere frutti spirituali, dobbiamo lasciare crescere il Regno di Dio in noi, favorire questa crescita con una vita onesta, virtuosa, spirituale.
Questo Vangelo lo abbiamo approfondito con meraviglia e immensa gioia, leggendo la rivelazione di Gesù a Maria Valtorta. Le parole dette da Gesù e scritte da questa mistica, aprono squarci grandiosi e ci fanno comprendere con grande stupore e in modo più profondo la Bontà del Signore. Basterebbero solo queste parole dette da Gesù a Maria Valtorta per convincersi che veramente è una rivelazione pienamente Divina, chi ha sostenuto il contrario o chi si ostina a rifiutarla, non è amico di Gesù.[ogni domenica viene inviata una lettura in parallelo del Vangelo con i testi di Maria Valtorta, se interessati inserire un commento di richiesta]
Il testo di questa domenica rivelato alla mistica merita di rileggerlo spesso. Vi consiglio di stamparlo e inserirlo tra i libri di preghiera che utilizzate ogni giorno. Contiene alcuni insegnamenti basilari per attuare la vera conversione e crescere costantemente nella vita spirituale. Considerate questa rivelazione di Gesù come una medicina per l’anima da utilizzare/leggere spesso.
Oltre a trasparire la Bontà per noi imperscrutabile di Gesù, Egli ci spiega come è facile proseguire il cammino spirituale e come deve crescere il Regno di Dio in noi. Sono diversi i punti di meditazione che da ieri fino a poco fa ho esaminato con entusiasmo e conservo nel mio cuore. Mi sento come un bambino della Prima Comunione tanto sono incantato dalla Bontà di Gesù e dalla sua pazienza verso l’umanità. Ogni giorno aumenta in me la gioia nel considerare quanto è buono Gesù e chiaramente non arriverò mai a comprenderla in pieno, perché Lui è Dio e io un misero uomo. È veramente infinita la sua pazienza nell’attendere la crescita spirituale dei credenti e la conversione dei peccatori.
Questo Gesù dobbiamo conoscere e adorare, pieno di Bontà ma esigente nel pretendere l’osservanza dei Comandamenti.
Non posso fare a meno di riprendere diverse affermazioni che Lui ha rivelato alla Valtorta, anche se devo limitarmi a una sintesi. Consideriamo le lamentele dette a Gesù dalla madre di Beniamino verso la peccatrice Maria di Magdala e altre donnine allegre che conducevano una vita libertina e festaiola: “Le spudorate non hanno che il godere. Hai visto l’opera delle spudorate! Godono e fanno soffrire. Loro non si spezzano le reni nel figliare e nel lavorare. Non si fanno venire le vesciche con la zappa o si spellano le mani con i bucati. Loro sono belle, fresche. Per loro non c’è la condanna di Eva. Sono la condanna nostra, anzi, perché… gli uomini… Tu mi capisci”.
La risposta di Gesù se da una parte consola la donna dall’altra è una condanna verso quelle donne senza scrupoli che vendono il loro corpo per denaro o per vanità. Molte volte vi ho scritto la parola “poveretti” rivolto a quanti in questi anni vivono fuori di sé e in una dimensione esaltata della vita, senza riflessione sulla loro condizione immorale e perversa.
Sono anche quelle donnine allegre e famose che cambiano uomo ogni settimana, che si mostrano sempre disinibite e falsamente felici. Quale condanna eterna le attende? Anche perché inducono milioni e milioni di ragazze ad abbracciare una vita a base di sesso senza limiti e con tutti, a vivere per il sesso. Da circa una settimana ho pensato di parlarvi delle studentesse universitarie che si prostituiscono per vivere nel lusso ben al di sopra delle normali possibilità. È diventata una moda per numerose studentesse e non solo una necessità, lo scrivo con amarezza. Vi invierò una ricerca di un docente universitario.
Torniamo a Gesù che risponde con queste parole alle lamentele della madre di Beniamino, riguardo alla vita immorale delle donnine allegre: “Ti capisco. Ma sappi che hanno anche loro la loro tremenda croce. La più tremenda. Quella che non si vede. Quella della coscienza che le rimprovera, del mondo che le schernisce, del loro sangue che le ripudia, di Dio che le maledice. Non sono felici, credi. Non si spezzano le reni nel generare e nel lavorare, non si fanno venire piaghe alle mani nel faticare. Ma si sentono spezzate lo stesso, e con vergogna. Ma il loro cuore è tutto una piaga. Non invidiare il loro aspetto, la loro freschezza, la loro apparente serenità. È un velo steso su una rovina che morde e non dà pace. Non invidiare il loro sonno, tu, madre onesta che sogni i tuoi innocenti… Esse hanno l’incubo sul loro guanciale. E domani, nel giorno che saranno all’agonia o alla vecchiaia, il rimorso e il terrore”.
Un altro argomento che tocca Gesù è la crescita spirituale dei suoi seguaci e che riguarda direttamente il Vangelo di oggi. Spiega il Regno di Dio nell’anima di un cristiano con queste parole: “È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra”.
Come deve crescere questo seme? Pochi cristiani lo hanno compreso bene, solo quelli che hanno un vivo e sincero desiderio di migliorarsi interiormente, lottando giorno dopo giorno contro tutto ciò che si oppone al Vangelo.
L’ho scritto moltissime volte nelle mie newsletter, ma lasciamolo spiegare alla stessa Parola: “Non vogliate credere che le opere atte a conseguire il Regno dei Cieli siano opere fragorosamente vistose. Sono atti continui, comuni, ma fatti con un fine soprannaturale d’amore. Non occorre tanto. Le anime devono farsi da sé. Io passo, getto il seme. Nel segreto il seme lavora. L’anima va rispettata in questo suo lavoro. L’amore è il seme della pianta che nascendo in voi cresce fino al Cielo, e alla cui ombra nascono tutte le altre virtù. Quanto utile vi dona. Così l’amore.
Il Regno dei Cieli, di cui sarete possessori se vivrete da giusti, è costruito con le piccole cose di ogni giorno. Con la bontà, la morigeratezza, la pazienza, col contentarsi di ciò che si ha, con il compatimento reciproco, con l’amore, l’amore, l’amore.
Amate e sarete amati. Amate e vi compatirete. Amate e non sarete crudeli volendo più di quanto non sia lecito da chi vi è sottoposto.
Siate buoni. Vivete in pace gli uni con gli altri. Non mormorate. Non giudicate. Dio sarà allora con voi.
Non riesce mai bene quanto si fa senza onestà. Perché la menzogna nelle parole, negli atti, nella religione, è sempre segno della alleanza con satana, maestro di menzogna.
Gesù vuole seminare in tutti i cuori il seme del suo Amore ma non tutti accolgono con sincerità la sua presenza. In tanti modi Gesù cerca di attrarre i peccatori e di aiutarli nelle loro sofferenze, quando si accorge che dopo avere gettato il seme numerose volte, non attecchisce e diventa inutile gettarne altri, non continua a sprecare semi di Amore e di salvezza eterna.
Lo afferma il Signore:  “Se il primo seme non attecchisce se ne semina un altro, un altro… ritirandosi solo quando si hanno prove sicure della inutilità del seminare”.
Noi invece vogliamo accogliere la Parola di Dio con sollecitudine e grande desiderio, vogliamo crescere nello spirito interiore e sappiamo cosa fare. Gesù stesso ci ha spiegato che bisogna fare tutto con una mentalità nuova ed è anche uno dei propositi del mio progetto Vangelo e Vita che vi ho proposto alcuni mesi fa e su cui sto lavorando per creare Cenacoli di preghiera ovunque sarà possibile, anche con la presenza di poche persone o come vuole la Madonna, di molte persone sincere e desiderose di restare in piena comunione con Gesù e Maria.
Avere piena fiducia in Loro è garanzia di Grazie speciali, guarigioni e liberazioni da ogni forma di negatività malefica.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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