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giovedì 14 giugno 2012

1586 - Commento al Vangelo del 14/6/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,20-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il mio commento di ieri ha spiegato che molto spesso il silenzio è più loquace delle ripetute sgridate che i genitori rivolgono ai figli. Nel caso dei genitori il silenzio deve essere accompagnato da piccole privazioni e dalla spiegazione del motivo delle punizioni che si danno. L’educazione è un fatto di amore, non l’amore passionale o di sangue, deve essere amore cristiano, lo stesso Amore dello Spirito Santo.
I genitori che posseggono questo Amore hanno una maggiore determinazione all’educazione dei figli, non si lasciano commuovere dai loro capricci, sono capaci di dare piccole punizioni che fanno tanto bene ai bambini. Possono capire che compiere certe azioni è sbagliato se si spiega e si applica una adeguata privazione di qualcosa per stimolare i bambini a controllarsi e ad evitare altri errori. I bambini poi comprendono che sono privazioni date per amore e non senza ragione, diventano più obbedienti perché non vogliono patire privazioni.
L’educazione è un fatto di amore, è pure un fatto di amore soprannaturale la direzione spirituale di un Sacerdote.
Ogni forma di educazione deve come principio l’amore. Se come fondamento dell’impegno costante del Sacerdote non c’è l’Amore di Gesù che spinge al sacrificio, non c’è alcun interesse per la salvezza delle anime, non c’è una sana preoccupazione per i parrocchiani e soprattutto per quanti non frequentano la Messa.
Anche per questo occorre pregare molto ogni giorno per tutti i Sacerdoti, ci troviamo in pieno tempo dell’attacco micidiale e spaventoso dei diavoli per indebolire in qualsiasi modo i Ministri di Dio. Se riescono a distogliere uno solo dalla prolungata preghiera e dall’impegno spirituale, hanno così paralizzato una parrocchia.
 Al contrario, le parrocchie guidate da Sacerdoti spirituali e maturi, santificano l’intera parrocchia anche se non se ne accorgono. Lo vediamo però dai frutti, ma basta parlare con i fedeli o leggere gli scritti per capire il loro stato spirituale. Una nostra parrocchiana mi ha scritto che io non mi accorgo del bene che Gesù compie attraverso me, in effetti c’è da considerare che più aiuto e faccio del bene più mi considero incapace, e questo è molto bello perché diventa sempre più piena in me la convinzione che è tutta Grazia di Gesù e opera della Madonna.
Mi sento come un oggetto, una cosa, un arnese nelle mani di Gesù.
E un arnese o utensile non pensa e non dispone di sé, viene utilizzato come vuole il padrone. Significa annullare progressivamente la propria volontà per lasciare operare quella di Dio, significa volere in ogni circostanza quello che vuole Dio e che ci svela soprattutto davanti al Tabernacolo. Significa puntare decisamente al cammino spirituale e lottare tutto ciò che si oppone a Dio.
Da una ventina di anni mi sento così, un arnese utilizzato da Gesù e non lo scrivo per rallegrarmi, lo scrivo con meraviglia e con sentimenti di ringraziamento che mi farebbero restare di continuo prostrato davanti al Tabernacolo. Tutto quello che stiamo compiendo di buono è merito di Gesù. È la risposta del Cuore di Gesù.
Convincetevi che nonostante le nostre incapacità e miserie, la Misericordia di Gesù ci avvolge e dispone la sua volontà per la nostra salvezza eterna. Se poi molti la rifiutano… non si può addebitare all’Amore di Dio.
Vi ho portato a questa considerazione per la Parola di oggi, Gesù afferma con decisione: “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli”. Per giustizia si intende l’obbedienza e l’amore totale che si deve a Dio, il rispetto verso il prossimo, verso tutti. In verità ci voleva poco a superare la giustizia degli scribi e dei farisei, tanto erano messi male… la Parola però ci dice che la nostra giustizia deve essere superiore alla normalità o alla tiepidezza che troneggia in molte zone della Chiesa.
Se vi fermate a riflettete sulla vita fin qui condotta, valutate se è cambiato qualcosa con la presenza di Gesù nelle vostre anime, se avete superato grandi prove e sofferenze da soli o con l’aiuto della preghiera che fa scaturire la Grazia. Chi siete realmente quando non pregate o tralasciate la Santa Messa?Avete compreso bene che senza Gesù e la Madonna i pericoli sono in fila ed attendono di agire… le tentazioni sono forti e si cade sempre… la mentalità vecchia e carnale prevale sempre sull’Amore del Vangelo.
E di tutto si dovrà rendere conto, lo dice oggi Gesù: “In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!”. Il Purgatorio pur essendo un luogo di salvezza è anche il luogo dell’espiazione delle pene scaturite dai peccati commessi durante la vita e non riparate in questo pellegrinaggio.
Quando una nobildonna diede una grossa somma di denaro a San Giovanni Bosco, poi lui disse a Don Rua: “Non devo essere io a ringraziare quella signora, lei deve ringraziare me, perché per mezzo mio ha potuto compiere un’opera grande che le donerà Grazie e riparazioni dei peccati commessi”.
Quante persone che espiano nel dolore in Purgatorio in attesa di entrare in Paradiso, vorrebbero ritornare in questa vita e riparare i peccati, chiedere perdono a quanti hanno odiato e diffamato, aiutare i poveri e fare donazioni di denaro per aiutare la Chiesa di Gesù.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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