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mercoledì 13 giugno 2012

1583 - Commento al Vangelo del 13/6/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, seGnza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa pagina del Vangelo mi riporta indietro nel tempo di circa venti anni, quando dialogavo con un frate e lui mi presentava la sua comunità come molto spirituale ma non mi convinceva, infatti avevo notato che seguiva uno stile di vita oramai presente in molti conventi ma pure molto distante dal Vangelo. C’erano molti aggiornamenti moderni e non si viveva la vita francescana. Al contrario io cercavo la radicalità del Vangelo e della vera spiritualità francescana, non mi soddisfaceva affatto la superficialità oramai presente in molto contesti francescani. O si è pienamente autentici o la vita diventa superficiale.
Il frate prima di terminare il dialogo mi disse di lasciare parlare Dio, di chiedere un segno allo Spirito Santo e di fare attenzione. Pregammo un po’, poi lui prese la Bibbia e l’aprì, la pagina era proprio il Vangelo di oggi, le parole effettivamente furono profetiche ma io non ci feci molto caso, ero già fermamente deciso, desideravo vivere come voleva Gesù e nel luogo francescano che mi indicava.
Durante quel dialogo non pensavo assolutamente di iniziare a scrivere libri di spiritualità, io non pensavo a nulla se non ad abbracciare il Vangelo puro, mi bastava restare davanti al Tabernacolo e adorare l’Eucaristia. Non pensavo al domani e non avevo progetti di nessun tipo, ero serenamente abbandonato a Colui che parla restando nascosto dentro il Tabernacolo. Mi fidavo ciecamente di Lui. Allo stesso tempo però sentivo già forte la determinazione di difendere la sana dottrina della Chiesa e di pregare per quanti erano lontani dai Sacramenti e dalla Grazia di Dio. Le parole di oggi furono senz’altro profetiche, lo Spirito Santo con questa pagina indicò che il vero cristiano deve seguire incondizionatamente la Parola di Dio.
“Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.
Spero di riuscire a completare adesso questo commento perché il pc si è spento all’improvviso e si è riacceso, dopo che ieri mattina era saltata la connessione ADSL e nel pomeriggio addirittura la linea telefonica. Probabilmente questo mio commento infastidisce sempre di più. Sto utilizzando una chiavetta per il collegamento, anche se il segnale è debolissimo perché mi trovo a 5 chilometri dal paese di Collesano, lontano dalla centrale. La linea sarà saltata a causa del vento che può avere allentato alcuni fili. È già grandioso vedere il debole segnale di connessione grazie alla chiavetta. Gesù può tutto.
Come vedete cerco di trovare tempo disponibile per meditare insieme la Parola di Dio, i giorni scorsi sono stati impegnativi per varie ragioni, anche per l’incontro con numerose persone. Quando si parla delle cose di Dio le ore scorrono velocemente, il tempo sembra volare e le persone vorrebbero fermarsi ancora ad ascoltare le parole di Gesù. La differenza sta proprio qui, le parole umane possono rallegrare ma lasciano vuoti dentro, mentre le parole di Dio riempiono di Spirito, Amore e di Verità. Ci si sente sazi e non hai più fame, quella Parola che si proferisce dalla bocca misticamente fa un viaggio di ritorno e sazia l’anima, toglie la fame al corpo.
È proprio la Parola di Dio la grande assente in molte parrocchie.
Giorni fa un mio amico Sacerdote mi ha riferito le difficoltà che ha con diversi fedeli che si lamentano di nascosto da lui delle omelie contenenti la spiegazione della Parola di Dio. Ma se non se ne parla in Chiesa, in quale altro luogo si potrà parlare della Parola di Dio? Lui ha esperienza, in una parrocchia non mancano mai le contrarietà, però sono dannose le parole maliziose ed inique che vogliono screditare il parroco. Non si possono accontentare tutti i parrocchiani su questioni organizzative, il parroco deve sempre prendere una decisione. Potrà sbagliare e non valutare bene il tutto, ma attaccarlo perché nelle omelie parla soprattutto del Vangelo mi sembra una cattiveria perfida.
Cosa spinge un fedele a criticare il Sacerdote senza una vera ragione morale o dottrinale? Ci sono quelli che vogliono giustificare i loro errori scaricando sul parroco le colpe oppure non riescono a seguire i consigli del parroco e allora cercano di indebolirlo, di screditarlo per renderlo banale anche agli altri parrocchiani. Queste azioni sono di una gravità enorme!
Il mio amico Sacerdote si è posto il dubbio se intervenire oppure lasciare perdere. Ammonire chi sbaglia è compito del Sacerdote, la correzione fraterna la insegna Gesù ma spesso non si può parlare chiaramente con quei credenti che pensano di essere perfetti e di non sbagliare mai. Se li richiami o spieghi i loro errori di giudizi o di diffamazione, negano tutto, diventano violenti e si peggiora la situazione.
Diverse volte ho scritto che non considero opportuno indicare i fenomeni falsi perché quelli che li frequentano reagirebbero con rabbia e correrebbero il rischio di perdersi definitivamente. Allora, verrà il tempo per dire la Verità, il tempo opportuno è dato dalla disposizione interiore della persona.
Quasi sempre chi giudica o complotta non si rende conto del suo stato spirituale insufficiente, se il parroco lo avvisa di questo la reazione sarà inviperita. Allora dico sempre di usare molta prudenza, perché se la Verità del Vangelo e della Chiesa và sempre gridata senza paura, quando si tratta di richiamare qualcuno occorre molta pazienza e prudenza. Se un parroco richiama un fedele per motivi validi, la reazione sarà sempre negativa, ma in certi casi il parroco è costretto a parlare chiaramente.
Solitamente i Santi nel passato utilizzavano spesso il silenzio dinanzi agli errori gravi dei fedeli per non causare una reazione ancora più violenta allontanandosi dalla Messa. Pregavano per essi e usavano delicatezza. Ovviamente sto parlando non della Confessione ma di errori che si compiono nell’ambito parrocchiale, all’interno dei gruppi. Perché nella Confessione il Sacerdote deve sempre correggere e parlare con chiarezza e precisione.
Mentre ai fedeli umili e comunque equilibrati parlavano senza difficoltà. Potrebbe nascere un conflitto tra correzione fraterna e prudenza per evitare ulteriori aggravamenti, invece bisogna utilizzare ora l’una o l’altra a seconda della persona che si deve correggere. Molte persone anche se ricevono continui richiami a cambiare comportamenti, continuano lo stesso perché incapaci di frenarsi, non riescono a frenare la lingua e accusano di continuo.
Nella parrocchia del mio amico inevitabilmente ci sono quelli che pur di accusare il parroco affermano che il sole è blu. Dinanzi a tanta malizia cosa può fare? Spesso il silenzio e l’atteggiamento più distaccato verso qualche fedele è il comportamento migliore, solo così il fedele potrà fermarsi a riflettere sul motivo del raffreddamento del parroco nei suoi confronti. Perché se il parroco svela qualcosa di quanto conosce subito seguono pretesti inventati e reazioni puerili.
La missione di un Sacerdote nei confronti delle anime è delicatissima, occorre discernimento per agire in ogni circostanza come vuole Dio.
Se non ho mai timore nel difendere il Vangelo e la Chiesa, con i fedeli sono molto attento a non suscitare reazioni scomposte e non tanto contro me (non temo le reazioni), ma contro la preghiera e la Messa.Sappiamo che molti non appena hanno una piccolissima sofferenza non vanno più a Messa o maledicono tutto… C’è un tempo per tutto.
L’atteggiamento migliore è portare i fedeli che sbagliano a causa di giudizi gravi e di comportamenti ambigui alla riflessione personale, a rientrare in sé per vedere ciò che non và. Ma su dieci forse solo uno riesce in questo. Invece, il Sacerdote si trova nelle condizioni di correggere come Guida spirituale e sempre con prudenza e nei momenti opportuni, come quando confessa e può dare insegnamenti e correzioni.
Molto spesso quando il Sacerdote parla chiaramente per salvare le anime le reazioni sono varie. C’è chi accoglie con amore e premura, c’è chi reagisce e scappa via. Ma quando è opportuno svelare la verità niente e nessuna cosa potrà fermarci. Ogni Sacerdote ha i suoi diffamatori, ci sono fedeli che vogliono ascoltare consigli che desiderano e rifiutano altre parole, oppure hanno in mente una certa idea e non vogliono cambiarla. Ma la Grazia di Dio spesso interviene e fa comprendere gli errori. Leggiamo questa breve testimonianza.
“Caro Padre, le scrivo per dirle che lei ha il coraggio di urlare ai quattro venti la verità.
Inizialmente, confesso, pensavo che  esagerasse, ora ho capito che non è così: lei ha ragione (purtroppo), ha ragione di denunciare continuamente il marcio che c'è ovunque, anche nella Chiesa. Quest'ultimo fatto è per me motivo di sofferenza e disagio ma confido nelle persone come lei, che, ancora, riescono a darmi speranza. Grazie. Roberta Sulis”.
Con poche parole Roberta ha espresso tutta la verità sulla complessità della persona che reagisce male se dubita o reagisce bene se crede come vuole Gesù. Per esempio, nel messaggio che pubblico di seguito si intuisce facilmente la buona disponibilità della nostra parrocchiana e con lei un parroco può ammonire e correggere senza temere reazioni violente. Nel Vangelo conosciamo che Gesù spesso non parlava con chi aveva il cuore indurito e non voleva sentire o l’eccessivo orgoglio offuscava la mente.
«Buongiorno Padre Giulio. Mi permetto disturbarLa perché vorrei farle sapere che ieri non mi è arrivata la sua newsletter. Pur essendo andata regolarmente a Messa, pur avendo pregato regolarmente e nella maniera che ci viene indicata dalla Madonna a Medjugorje e da Lei nelle sue mail, ieri è come se mi fosse mancato qualcosa. I suoi consigli fanno tanto bene allo spirito e alla vita vissuta quotidianamente tanto che molte delle Sue mail le memorizzo per nutrirmene ogni giorno in quanto contengono insegnamenti a dir poco di “Paradiso” e le strigliate che fanno tanto bene per andare avanti e migliorarsi. Mi auguro, pertanto, che sia solo un problema di linea su Alice.it. Se possibile, mi faccia sapere qualcosa. Grazie. Losurdo Grazia».

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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