Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

Nulla è più urgente nel mondo d'oggi di proclamare Cristo alle genti. Chiunque tu sia, puoi, se vuoi, lasciare un tuo contributo, piccolo o grande che sia, per dire, comunicare, annunciare la persona di Gesù Cristo, unico nostro salvatore. Uno speciale benvenuto a LADYBUG che si è aggiunta di recente ai sostenitori ! *************************************************** Questo blog è sotto la protezione di N.S. Gesù Cristo e della SS Vergine Maria, Sua Madre ed ha come unica ragione di esistere di fornire un contributo, sia pure piccolo ed umile, alla crescita della loro Gloria. ***************************************************



Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni.

mi trovate anche su questo blog
---------------------------------------------------------------



sabato 9 giugno 2012

1573 - Vita di Gesù (paragrafi 400-401)


Rettificazioni messianiche

§ 400. Il decisivo annunzio ormai era stato comunicato, ma subito appresso vennero quei correttivi (§ 301) che dovevano contenerne il significato nei suoi giusti termini. E in primo luogo l'annunzio era ancora confidenziale, riserbato ai soli discepoli; terminato infatti il conferimento dell'ufficio a Simone Pietro, Gesù immediatamente intimò ai discepoli di non dire a nessuno che egli e' il Cristo (Mat­teo, 16, 20). Gesù giudicava non essere ancora venuto il tempo di divulgare l'annunzio, sia perché le turbe non erano preparate, sia anche perché gli stessi discepoli valutavano certamente in maniera imperfetta la qualità messianica di Gesù. Egli quindi si dette a rettificarla e perfezionarla. Da allora cominciò Gesu' Cristo a mostrare ai discepoli suoi che egli deve andare a Ge­rusalemme, e molto patire dagli Anziani e sommi sacerdoti e Scribi, ed essere ucciso e al terzo giorno risuscitare (ivi, 21). Quale differenza fra il rumoroso e folgoreggiante Messia atteso dalle plebi, e questo Messia che schiva d'esser riconosciuto per tale e predice i patimenti e la morte violenta che l'aspettano! Per i discepoli, ai quali appunto era rivolto l'energico ammonimento, fu un colpo rude. Il generoso Pietro, sia per il suo carattere sia per l'ufficio testé ricevuto, si cre­dette in dovere d'intervenire; e Pietro presolo seco (da parte), co­minciò a rimproverarlo, dicendo: “(Dio sia) a te propizio, Signore! Non ti avverrà punto ciò!”. Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: « Vat­tene dietro a me, Satana! Mi sei di scandalo, perché non hai i pen­sieri d'Iddio, bensì quelli degli uomini. Il tentatore per eccellenza era Satana (§§ 78, 273), e qui la Roccia della Chiesa e il maggior­domo del regno dei cieli riceve l'appellativo di tentatore. La ragione di questa umiliazione, cioè l'aver egli vagheggiato il Messia domi­natore deprecando il Messia sofferente, era imputabile più ai suoi tempi che a lui personalmente: ad ogni modo dimostra bene quanto bisogno c'era di rettificazioni messianiche anche nelle coscienze dei piu intimi discepoli di Gesù. E le rettificazioni seguitarono, prendendo sempre più il tono di crude disillusioni. Che s'aspettavano quei discepoli andando appresso a Gesù Messia? Forse di trionfare, forse di goder vita suntuosa a fianco a un dominatore? Provvede Gesù a dissipare cotesti loro sogni con altrettante smentite anticipate, che risuonano come schiaffi sulla fac­cia d'un morfinizzato delirante. Gesù dichiara che chi vuole andargli appresso dovrà rinnegare se stesso, prendere la sua croce e seguirlo (Matteo, 16, 24). L'allusione alla croce acquistò certamente un senso più chiaro dopo la morte di Gesù; ma fin da allora i discepoli pote­vano comprenderla benissimo, giacché da quando i Romani si erano insediati in Palestina il supplizio della croce vi era applicato larga­mente (§ 597), e in modo particolare ai suscitatori di sommosse po­polari che molto spesso s'ispiravano a ideali messianici. Chi dunque vuole seguire Gesù si consideri già morto, e allora vivrà; perdendo la propria vita per causa di Gesù e della “buona novella”, il suo seguace la salverà, mentre se rimane spasmodicamente attaccato alla propria vita la perderà (Marco, 8, 35); che profitto ha infatti l'uo­mo se acquista il mondo intero, ma perde poi l'anima non acqui­stando l'eterna vita vera? Quale riscatto può egli dare per l'anima sua (ivi, 36-37)? Qualcuno si vergognerà di Gesù e della ”buona novella”? Ebbene, costui crederà di aver salvato la propria vita in questa generazione adultera e peccatrice; ma quando il figlio del­l'uomo verrà nella gloria del Padre suo circondato dagli angeli si vergognerà di chi si è vergognato di lui, e renderà a ciascuno se­condo le proprie azioni (Marco, 8, 38; Matteo, 16, 27). Per Gesù, insomma, la vita presente è essenzialmente transitoria, e in tanto ha valore in quanto è indirizzata alla vita stabile, che è quella futura. Egli, Messia, guida alla vita stabile attraverso le aspre vicende di quella transitoria; chi non vuole seguirlo, e rimane nella vita transitoria, rimane nella morte.

§ 401. A questi detti di Gesù tutti e tre i Sinottici ne soggiungono un altro che ha tutta l'apparenza di essere stato pronunziato in altra occasione. E diceva loro: “In verità vi dico, vi sono alcuni dei qui presenti i quali non gusteranno morte finché vedano il regno d'iddio venuto in possanza” (Marco, 9, 1). Con fine accorgimento i Sinot­tici hanno collocato questo detto dopo le altre rettifiche messiani­che: tale, in sostanza, è anch'esso. La fragorosa apparizione del Messia politico non si sarebbe avverata; alla sua volta, il regno del sofferente ed assassinato Messia avrebbe dispiegato nella sua venuta tale possanza esterna ed interna da dissipare per sempre il sogno del Messia politico: e taluni dei presenti non sarebbero morti prima di aver assistito al dispiegamento di quella possanza. Infatti un quarantennio dopo, cioè nel giro di una “generazione” secondo computi giudaici, la Gerusalemme dei sogni messianici è distrutta, il giudaismo politico è stroncato per sempre, mentre invece la “buo­na novella” di Gesù èannunziata nell'intero mondo (Romani, 1, 8; cfr. Coloss., 1, 23).

----------

Nessun commento:

Posta un commento

Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto