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sabato 5 maggio 2012

1495 - Commento al Vangelo del 5/5/2012


Dal Vangelo secondo Giovanni (14,7-14)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Due giorni fa per la festa degli Apostoli Filippo e Giacomo abbiamo meditato lo stesso Vangelo. È un discorso insistente di Gesù, spiega che Lui è una cosa sola con il Padre ma si trova davanti persone confuse. Cerca di convincere gli Apostoli della sua Divinità, essi sono quasi intontiti, come se avessero dimenticato improvvisamente i suoi miracoli e i suoi insegnamenti. Vedete come è facile perdere il contatto con Gesù?
Le parole che dobbiamo meditare oggi sono centrali per conoscere i veri cristiani: “Se non altro, credetelo per le opere stesse”. Sono le opere a manifestare l’autentico seguace di Gesù, è la sua vita a lasciare impronte di santità per la pratica assidua delle virtù. I veri seguaci del Signore si riconoscono dalla vita che conducono e non dalle parole che pronunciano e molto spesso anche dall’esaltazione piena di superbia.
Molti cristiani ancora deboli spiritualmente e poco esperti del cammino da intraprendere, abbagliati come sono dalla debolezza che è ancora forte in essi, sono convinti di avere fatto tutto e che si considerano in uno stato di felicità. Ma è solo un’illusione, un potente inganno che blocca l’anima e non permette di avanzare nella conversione.
Ho scritto varie volte che la conversione dura tutta la vita, come si lotterà sempre in questa vita contro i diavoli e i peccati.
Non deve sorprendervi allora se persone che si recano in un luogo di apparizioni autentiche della Madonna, ritornando si considerano così importanti e come piccole divinità. Toccano il cielo con la fantasia e l’ostentazione. Devo ammettere che non succedeva a Lourdes e a Fatima, a Medjugorje invece avviene molto spesso. Il motivo è dato dallo scadimento negli ultimi decenni della spiritualità nei cattolici, c’è un appassimento di Fede enorme, domina le coscienze una nuova cultura relativista che giustifica ogni peccato e nega ogni verità.
Molti cattolici non hanno discernimento, addirittura non ne conoscono neanche il significato.
Satana ha cercato con ogni mezzo e in tutti i modi di offuscare la più importante apparizione della Madonna e che è il fenomeno di Medjugorje, anche attraverso il Vescovo locale, di Mostar, divenuto forte oppositore delle apparizioni e ostile con alcuni Padri francescani che hanno avuto un ruolo all’inizio e negli anni seguenti. Pochi sanno probabilmente che il famoso e molto spirituale Padre Slasko è rimasto a Medjugorje contravvenendo all’obbedienza data dal Vescovo, di allontanarsi da quel luogo. Non era una obbedienza data per motivi disciplinari o per gravi mancanze di Padre Slasko, si cercava di allontanare lui per demolire il fenomeno Medjugorje.
E Padre Slasko dinanzi all’obbedienza del Vescovo e alla volontà della Madonna che lo voleva lì a Medjugorje per catechizzare ed aiutare i pellegrini, trovandosi a decidere cosa fece? Rimase a Medjugorje. Lo chiamavano disobbediente al Vescovo, ma lui sapeva attraverso i veggenti che la Madonna lo voleva a Medjugorje e che l’obbedienza del Vescovo era ingiustificata e si opponeva alla volontà di Dio.
Ritorno ai cristiani poco spirituali e deboli nella Fede, quelli che vanno a Medjugorje e si convincono di avere capito tutto, mentre sono guidati dall’istinto. Leggendo questo episodio accaduto a Padre Slasko addirittura si ribellano a Medjugorje e cominciano a dubitare sull’autenticità delle apparizioni. Persone che hanno sentito da qualcuno che i Sacerdoti devono obbedire sempre e se Padre Slasko non ha obbedito anche Medjugorje è falsa.
Ci troviamo a discutere su un aspetto delicato, preciso che il Sacerdote e il Religioso devono obbedire a qualsiasi obbedienza che non sia contro la Fede e la verità, e proprio San Francesco d’Assisi afferma nella sua Regola: «I frati, che sono ministri e servi degli altri frati, visitino e ammoniscano i loro frati e li correggano con umiltà e carità, non ordinando ad essi niente che sia contro alla loro anima e alla nostra Regola. I frati poi, che sono sudditi, si ricordino che per Dio hanno rinnegato la propria volontà. “Per cui fermamente ordino loro di obbedire ai ministri in tutte quelle cose che promisero al Signore di osservare e non sono contrarie all'anima e alla nostra Regola”».
Per capire meglio il discorso dell’obbedienza, leggiamo una parte di un articolo di Don Fichera pubblicato sulla sua rivista Fede e Cultura:

“Uno dei motivi (ma non il solo) per cui non fanno più studiare i documenti del Magistero anteriori al Concilio Vaticano II, non è soltanto per imporre l'eresia che la Chie­sa sarebbe iniziata solo col Vaticano II (e che tutto ciò che è stato insegnato prima -compreso i Concili dogmatici- non in li­nea col Vaticano II, sarebbe errato o ereti­co) ma per la loro forte e chiara condanna della setta della massoneria (in 254 anni ben 586 volte!), setta che oggi ha invaso la Chiesa e vuole cambiarla in modo apo­stata dall'interno.
Precisiamo che i Vesco­vi e Cardinali che hanno operato oppure operano nella Chiesa, ma sono iscritti alla massoneria o lavorano per essa, a norma del Diritto Canonico -sono scomunicati (scomunica "latae sententiae")- e quindi, NON SOLO NON VANNO OB­BEDITI E SEGUITI, MA DEVO­NO ANCHE ESSERE DENUN­CIATI.
Ciò che la massoneria voleva manipo­lare, distruggere o falsificare della Chiesa Cattolica è stato realizzato ed è bene in evidenza in alcune realtà che non avreb­bero mai dovute essere introdotte nella Chiesa come: a) il Catechismo olandese (prima delle correzioni); b) le varie devastazioni operate da falsi teolo­gi (cfr. G. Fichera, Apocalisse, Ed. Fede e Cultura, 2006, pp. 121-128)”.

Questo scritto di Don Fichera potrebbe illuminare quanti non conoscono la Teologia e si affidano alle parole di Consacrati che condannano gli altri per fatti inesistenti mentre essi vivono nella piena immoralità e perversione. I Prelati appartenenti alla massoneria ecclesiastica sono apostati e traditori di Gesù, tutto quello che fanno e dicono è diretto all’eliminazione della sana dottrina della Chiesa e della vera Fede in Gesù.
Padre Slasko e Padre Jozo a Medjugorje hanno subito diffamazioni e persecuzioni violente, c’era chi pensava che abbattendo loro due il fenomeno avrebbe perduto consistenza e poi dimenticato. Le notizie sui due frati sono state discordanti, ma è vero che tutti e due rifiutarono per quasi diciotto anni di obbedire al Vescovo di Mostar per compiere la volontà di Dio che conoscevano attraverso i veggenti.
Voglio ancora precisare che con i loro spostamenti si voleva distruggere il fenomeno delle apparizioni, per questa ragione la Madonna li invitò a restare. Non erano obbedienze ordinarie e oneste a cui i due frati avrebbero dovuto solo prestare osservanza, si trattava di un piano per distruggere la presenza della Madonna a Medjugorje. Ma la Madre di Dio sa distinguere bene la santa obbedienza di un Prelato e il piano per distruggere la Chiesa, così disse di non seguire quel piano malizioso.
Addirittura il 3 febbraio 1985 Ivan ricevette questo messaggio dalla Madonna a favore di Padre Slavko: “Io desidero che Padre Slavko rimanga qui e si occupi di tutti i dettagli e gli appunti perché alla fine della mia visita abbiamo un'immagine sinottica di tutto”.
Ed è per questo che Padre Slasko non obbedì al Vescovo della diocesi di Medjugorje. Lui non era disobbediente, sapeva che il Vescovo voleva demolire Medjugorje e voleva compiere la volontà di Dio. La Madonna fece conoscere ai veggenti cosa voleva Dio e comunicarono allo stesso Padre Slasko di rimanere a Medjugorje. Quanti lo condannano per mancanza di conoscenza, non agiscono nella verità.
Il Vescovo lo chiamava disobbediente ma Padre Slasko obbediva pienamente e docilmente a Dio. L’aspetto eccezionale è che il 25 novembre 2000, giorno dopo la morte di Padre Slasko mentre faceva la Via Crucisla Madonna nel messaggio mensile per il mondo intero disse queste sorprendenti parole: “Gioisco con voi e desidero dirvi che vostro fratello Slavko è nato al Cielo e che intercede per voi”.
Dopo che per circa 18 anni era stato considerato un disobbediente, da Dio fu trovato perfetto e premiato direttamente con l’ingresso in Paradiso. Per quale ragione fu premiato? Ritorno all’inizio di questo commento: per le sue opere. Non sono le diffamazioni e le persecuzioni a dire chi era veramente Padre Slasko, furono le sue opere a renderlo santo davanti a Dio. Anche se per i maliziosi poteva sembrare disobbediente perché non obbediva alla massoneria ecclesiastica, davanti a Gesù e alla Madonna era perfetto e nella vita obbedì sempre e solo alla volontà di Dio.
Gesù lo diceva di Lui, Egli fu ritenuto dagli ipocriti un disobbediente: “Se non altro, credetelo per le opere stesse”.
Se Padre Slasko non fosse stato vero obbediente a Gesù e alla Madonna non avrebbe ricevuto maliziose diffamazioni e obbedienze contrarie alla sua anima, il Vescovo lo avrebbe lasciato a Medjugorje e anzi sarebbe stato contento. Se Padre Slasko avesse accettato di fare parte della massoneria ecclesiastica o avesse accettato il modernismo eretico, sarebbe stato premiato e promosso ad incarichi rappresentativi.
Qual è la strategia dei Prelati massoni? Distruggere le vere apparizioni mariane e favorire il relativismo, la confusione teologica per demolire la sana dottrina cattolica.
Il piano dei Prelati appartenenti alla massoneria ecclesiastica è troppo evidente, è un piano che vuole distruggere la sana dottrina cattolica e tutto ciò che difende questa dottrina: apparizioni autentiche, Sacerdoti e credenti coraggiosi. L’ho scritto nel mio libro “La corruzione nella Chiesa”, altri libri e riviste che difendono la vera Chiesa continuano a condannare le eresie che si insegnano nei seminari e in molte parrocchie, per demolire l’unica Chiesa fondata da Gesù.
Il relativismo seguito all’interno della Chiesa Cattolica è di una pericolosità unica, ed è presente in molte omelie e nella mentalità di quanti non seguono più Gesù e la Chiesa. Sono quelli che cercano in tutti i modi di eliminare quei Sacerdoti che invece mettono anche a rischio la loro vita e si sforzano coraggiosamente nella difesa di Gesù e del Vangelo storico.
Il relativismo è una posizione che nega l'esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva. All’interno della Chiesa produce danni incalcolabili.
Come me altri Sacerdoti si sono opposti al piano dei Prelati corrotti, siamo consapevoli che  abbiamo promesso assoluta fedeltà a Gesù Cristo, e ovviamente in cambio riceviamo da chi tradisce Dio, diffamazioni e attacchi maliziosi, non predilezioni ma ostacoli in ogni dove. Forse non deve essere questa la condizione di chi segue con assoluta fedeltà la vera Chiesa? Gesù stesso ricevette continue diffamazioni e persecuzioni. Leggete cosa subì San Paolo. Approfondite la vita dei Santi e in tutti troverete diffamazioni e persecuzioni, violenze morali ed emarginazioni, repressioni e sopraffazioni.
Ma dove sono finiti quanti li hanno perseguitati e resi obbrobrio per il disonore arrecato?
E allora quei fedeli che mancano di discernimento e affermano cose avventate, devono prima conoscere interamente la storia di Medjugorje, come si sono svolte le vicende per evitare di diventare come invasati. Può essere pesante il danno che compiono nelle persone deboli e che invece hanno bisogno di aiuti spirituali. Parlare a vanvera è sempre un danno, sia per chi parla sia per chi ascolta. Ma diventare motivo di scandalo è gravissimo davanti a Dio.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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