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venerdì 13 aprile 2012

1442 - Commento al Vangelo del 12/4/2012


+ Dal Vangelo secondo Luca (24,35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il Vangelo di ieri l’ho chiuso con questa considerazione: “Dell’episodio di Emmaus mi colpisce il lungo tempo che Gesù dedica ai due uomini, a significare che Egli ci aiuta senza badare a nulla, si rende totalmente disponibile”. Gesù rimane sempre accanto a quei credenti che in buonafede hanno difficoltà nel cammino spirituale e compiono molti sforzi per migliorare la loro vita spirituale.
Quella dei due di Emmaus era una incredulità ragionata, pensavano di avere ragione come quando si somma 2+2=4. Era inconcepibile per essi la Morte di Gesù in Croce dopo avere compiuto miracoli impossibili fino a risuscitare morti ed essersi presentato come il Messia. Questi conti non tornavano e questo era causato dall’incapacità di abbandonarsi alla volontà di Dio.
L’incredulità allontana dalla Verità rivelata e introduce in ambigue conclusioni opposte alla realtà.
Se i due di Emmaus non avessero ricevuto l’immenso dono dell’apparizione di Gesù, sarebbero rimasti increduli sulla sua Persona, non avrebbero vissuto i suoi insegnamenti e non avrebbero fatto apostolato. Forse si sarebbero perduti eternamente, eppure l’Antico Testamento preannunciava Gesù come un Servo sofferente e non come intendevano quasi tutti gli ebrei.
Dio rivelò al Profeta Isaia con 700 anni di anticipo questa descrizione del Messia: “Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori” (Is 53,2-12).
Questa profezia molto conosciuta nell’Ebraismo prima della venuta di Gesù, viene incredibilmente ignorata e manipolata proprio in riferimento alla Persona di Gesù. E chi non condivide questa profezia e cerca di crearsi un Vangelo più accomodante, non rimane in comunione con il Signore, cerca un’altra via che porta inevitabilmente alla strada larga: “Spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa” (Mt 7,13).
Gesù rimane sempre accanto ai credenti umili, buoni, sinceri che pregano con Fede e senza orgoglio.
Faccio una distinzione tra i credenti umili, buoni, sinceri, e i credenti che vivono nei peccati e non cambiano mai comportamenti peccaminosi, ignorando le parole della Madonna a Medjugorje: “Decidetevi per la santità”.
Può coesistere infatti nei cristiani la preghiera insieme ai giudizi e alla cattiveria. Certo, il peccato commesso per debolezza è di minore gravità del peccato che si commette per assuefazione, come il giudizio temerario. La scarsissima conoscenza personale porta ad oscurare il peccato di giudizio e la persona può tranquillamente rimanere nella convinzione di fare tutto bene. Ci sono credenti che hanno paura di commettere peccati ma poi macinano giudizi di continuo e non si rendono conto che ci sono giudizi temerari considerati gravissimi.
Gesù vuole rimanere accanto a tutti quelli che Lo cercano e Lo adorano, ma non può restare dove la superbia regna sovrana, lo ha detto Lui stesso alla mistica Catalina Rivas, di cui conosciamo la rivelazione su cosa avviene durante la Santa Messa. Gesù ha insegnato tutto su come diventare buoni cristiani e nessuno può lamentare qualche inconsapevolezza.
Per esempio, un Cardinale indicato ieri dal quotidiano Libero si comporta in modo opposto al messaggio di pace del Vangelo, conservando addirittura ben 13 armi, tra pistole e fucili. Noi per arma usiamo il Santo Rosario, vedere un Cardinale imbracciare un fucile o sparare al poligono e a caccia con le pistole un po’ di senso lo fa. Leggiamo l’articolo integrale di Liberoanche il titolo un po’ disinvolto.
Il Cardinale Domenico Calcagno, uno dei più potenti in Italia, possiede un'enorme collezione di armi da fuoco: va a caccia.
Padre Rambo. Questo il soprannome che è stato dato al Cardinale per la sua particolare (e imbarazzante per il Vaticano) passione per le armi da fuoco. Il protagonista della vicenda è il Cardinale Domenico Calcagno, ex responsabile degli affari economici della Cei e attuale capo dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, l'ente che si occupa delle proprietà della chiesa.
La super collezione - Il prelato, 68 anni, è titolare di una collezione di armi che farebbe invidia a qualunque appassionato: possiede tredici tra fucili e pistole (tra le altre la magnum Smith & Wesson calibro 357, la carabina Remington 7400 calibro 40.06, l'Hatsan Escort, un fucile a pompa tra). La particolare passione del Cardinale Rambo è stata svelata dal sito Savonanews, che ha fatto luce sulla vicenda dopo una denuncia del 2006 delle proprietà del prelato, che risulta iscritto al tiro a segno nazionale e che nel tempo libero si diletta con l'hobby della caccia.
L'imbarazzo - Il Vaticano ha appreso con imbarazzo la notizia del prelato-mitragliere. Le reazioni che sono filtrate mostrano l'imbarazzo per il fatto che uno dei più potenti Cardinali d'Italia ami sparare, nonostante il fatto che la sua passione sia solo un hobby, quello della caccia».
Riportare queste notizie non è per me facile, è un dovere, lo faccio nella sofferenza per mostrare cosa sta avvenendo nella Chiesa e per invitare tutti a pregare per la conversione dei Prelati, dei Sacerdoti e dei Religiosi. Tacere è il gioco preferito da satana, parlarne e mostrare queste irregolarità e mancanze gravissime spinge anche alla seguente considerazione: la Chiesa è veramente Santa e guidata dallo Spirito Santo, altrimenti gli uomini l’avrebbero distrutta da molto tempo.
Dobbiamo sapere cosa avviene nella Chiesa per discernere e seguire solo il Magistero, quindi, il Catechismo del 1992.
L’ultimo tentativo di satana è di distruggere la Chiesa dall’interno, in questi tempi noi stiamo assistendo all’attacco finale ma non risolutivo dei diavoli, che alla fine cozzeranno definitivamente contro la potenza della Madre di Dio e sarà questa Creatura speciale ad annientare miriadi di esseri angelici chiamati diavoli.
Gesù è Risorto, mostriamolo con le nostre parole e le nostre opere. Viviamo da risorti anche noi.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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