Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

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domenica 8 aprile 2012

1433 - Commento al Vangelo del 8/4/2012 S.Pasqua


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario -che era stato sul suo capo- non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il fondamento della nostra Fede è la Risurrezione di Gesù, senza questo passaggio nulla avrebbe più senso. Se Gesù è vivo è anche viva anche la nostra Fede, e la storia ci descrive che Egli è veramente Risorto, i testimoni documentano le fasi del loro passaggio dall’incredulità alla sorpresa di vedere Gesù vivo e glorioso. Lo videro anche sulla riva mentre essi pescavano ed Egli si fermò a mangiare il pesce per mostrare la sua Divinità.
Il pesce che mangiava si dissolveva, ma era necessario dare al gruppo fedele tutte le garanzie della sua Risurrezione.
Questo gruppo era chiamato a raggiungere i confini del mondo, gli Apostoli dovevano sfidare persecuzioni e diffamazioni, ricevere oltraggi e vendette, predicare che “solo in Gesù Cristo c’è salvezza”. Soprattutto dovevano convertire i pagani, riportare i peccatori a Dio, annunciare la misericordia del Signore.
Dopo la sua Risurrezione Gesù è rimasto quaranta giorni soprattutto per comprovare tutte le sue parole insegnate ad essi e rafforzare la loro Fede. Dalla prima apparizione agli Apostoli fino all’ultima, Gesù conferma la sua Divinità e li rianima ad andare ovunque nel suo Nome e sotto la sua onnipotente protezione. Gesù li aveva scelti per portare nel mondo e nei secoli il suo Vangelo di salvezza.
Gli attacchi dei diavoli e le reazioni scomposte dei loro uomini non sono mai mancati in questi secoli, a testimoniare così la Verità Divina del Vangelo. I diavoli si ribellano contro tutto ciò che appartiene al Vangelo storico, contro le persone che testimoniano con la loro vita la presenza di Gesù Cristo il Risorto in mezzo a noi.
In questi ultimi decenni le eresie e gli attacchi contro il Vangelo si sono centuplicati, lo ha anche detto la Madonna a Medjugorje in un famoso messaggio, il motivo è dato da questo fatto:  a satana rimane poco tempo per tentare di distruggere la Chiesa ed annientare il Cristianesimo. Ma non vi riuscirà, Dio non permetterà ai dannati di trionfare sui cristiani.
Purtroppo oggi in molte parti della Chiesa le eresie e il modernismo trionfano. Una nostra parrocchiana mi ha segnalato gli insegnamenti palesemente modernisti del suo Vescovo e il metodo che utilizza per distruggere la Fede dei credenti. Sembra un paradosso ma è la verità, conosco la nostra parrocchiana e il nome del Vescovo in questione. Che è appunto un ultramodernista.
In una parrocchia della sua diocesi è andato questo Vescovo per una “catechesi di evangelizzazione”, con la partecipazione dei catechisti della parrocchia e dei genitori dei bambini che si preparavano per la prima Comunione. Il Vescovo, durante quasi tutta la sua “catechesi”, non ha fatto altro che criticare le devozioni più importanti del Cristianesimo:
l’adorazione perpetua dell’Eucaristia;
i primi nove Venerdì al Sacro Cuore;
la devozione alla Madonna, trovando il pretesto per attaccare l’apparizione di Medjugorje.
Ha detto che i primi nove Venerdì del mese non servono a niente per i peccatori, sono puro devozionalismo.
Ha accusato l'esposizione continua e prolungata del SS.mo Sacramento ritenendola anch'essa devozionalismo, affermando che non bisogna tenerlo esposto per tante ore, basta solo fare un poco di adorazione.
Ha accusato e denigrato le apparizioni che avvengono a Medjugorje,  dicendo che a lui non piacciono le“Madonne” che chiacchierano troppo, arrivando a chiamare la Madonna di Medjugorje: “Madonna chiacchierina”.
E per non farsi mancare nulla nelle sue paranoie moderniste si è anche scagliato contro quelle persone che prendono la Comunione in bocca e si genuflettono prima di ricevere il Signore.
Da un’altra parrocchiana ho sentito invece al telefono il suo sbalordimento per i consigli ricevuti dal suo parroco, consigli che contengono molto inganno: il parroco ha detto espressamente che Giuda si è salvato, mentre Gesù afferma nel Vangelo che si è dannato. Inoltre, l’ha invitata a non riparare i peccati perché non c’è alcun bisogno, infatti, se Giuda si è salvato, figuriamoci quella parrocchiana, che da quanto afferma di colpe da espiare ne ha parecchie. Peccati conosciuti dal parroco, ma l’ha tranquillizzata… Per questo parroco, lo dico con profondo dispiacere, Gesù è morto invano!
I modernisti sono così ubriacati di teorie false da dimenticare intenzionalmente il Vangelo, non possono più comprendere la Luce di Dio tanto sono accecati. Dimenticano per paura che Dio è anche Giustizia quando l’uomo abusa della sua Misericordia infinita. Se l’uomo non si pente e non riconosce i suoi gravi peccati non otterrà mai il perdono di Dio. Chi agisce contro la Verità di Gesù deve sempre riparare per ricominciare il cammino spirituale.
Gesù chiede a tutti onestà intellettuale e verità, chi pecca contro rimane escluso dal Cuore del Signore. E si illude di fare grandi cose, mentre Gesù non si accorge neppure.
Mi viene in mente un piccolo particolare dalla rivelazione di Gesù a Maria Valtorta che spiega come Gesù pur essendo Misericordia non può non agire con Giustizia quando l’uomo non è onesto e sinceramente pentito. Si tratta di Giuseppe, cugino di Gesù e figlio d’Alfeo che era fratello di San Giuseppe. Quindi, questo cugino Giuseppe non credeva nella Divinità di Gesù e per tre anni litigava con suo fratello Simone, il quale invece era seguace di Gesù.
Giuseppe ridicolizzava Gesù alle sue spalle, Lo considerava meno di un uomo, una specie di esaltato e lo diceva a tutti i parenti. Non era come Giuda, perfido e maligno, allegro all’esterno quando stava con Gesù mentre alle sue spalle Lo ridicolizzava. Il cugino Giuseppe non credeva in Gesù e lo manifestava alle sue spalle a tutti.
Quando Gesù stava morendo in Croce, il cugino Giuseppe ravveduto si recò al Calvario per incrociare lo sguardo del Signore ma non lo ricevette, perché non lo meritava.
Leggiamo il breve racconto di Maria Valtorta, l’incontro della Madonna con questo nipote Giuseppe: «Simone dice alla Madonna: “Giuseppe, ora, ha compre­so... É lì fuori Giuseppe... e non osa venire...”. “Oh! no. Io non faccio mai paura. E non sono che pietà. Avrei perdonato anche al Traditore. Ma non posso più. Si è uc­ciso”. E si alza. Cammina curva chiamando: “Giuseppe! Giusep­pe!”. Ma Giuseppe, affogato nel pianto, non risponde. Ella si fa sulla porta, e soste­nendosi allo stipite stende l'altra mano e la posa sulla testa del più anziano e tenace dei nipoti. Lo carezza e dice: “Lascia che io mi appoggi ad un Giuseppe! (…) Vieni, Giuseppe. Entriamo insie­me dove Egli ti aspetta per sorriderti (il sudario). Ci ha lasciato il suo sor­riso per dirci che non ha rancore”.
Giuseppe entra, tenuto per mano da Lei, e come la vede se­duta le si inginocchia davanti con la testa nel grembo e sin­ghiozza: “Perdono! Perdono!”. “Non a me. A Lui lo devi chiedere”. «Non me lo può dare. Sul Calvario ho cercato di attirare il suo sguardo. Tutti ha guardato. Ma non me... Ha ragione... L'ho conosciuto e amato, come Maestro, troppo tardi. Ora è fi­nito».
Invece il cugino Giuseppe ricevette il perdono e divenne un vero discepolo, testimoniando la Divinità di Gesù. Fa riflettere il mancato sguardo di Gesù morente sulla Croce verso il cugino Giuseppe che Lo aveva sempre ridicolizzato alle spalle, è un gesto di giustizia di Dio, questo cugino non meritava alcuna ricompensa né consolazione.
La sua incredulità, i suoi giudizi maligni alle sue spalle, la grande considerazione che aveva di sé tanto da giudicare tutto, non meritavano alcuna ricompensa da Gesù.
Questo l’ho scritto anche in riferimento a quanti oggi predicano nelle omelie un altro Gesù e non riconoscono più quello del Vangelo, quel Gesù storico così avversato dai modernisti che invece vogliono vivere come pagani all’interno della Chiesa e divertirsi come ai tempi di Sòdoma e Gomorra.
Nella Genesi è scritto: “Ora gli uomini di  Sòdoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore” (Gn 13,13). «Disse allora il Signore: “Il grido  contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave”» (Gn 18,20). 
Il cugino Giuseppe rappresenta quei credenti che partecipano a catechesi o ascoltano omelie e sempre non possono fare a meno di criticare anche le cose più sante. È l’abitudine al giudizio cattivo e la mancanza di controllo a spingerli con una forza interiore crudele a trasmettere agli altri giudizi negativi sul Sacerdote che invece insegna cose corrette.
Diversi amici parroci mi hanno detto che ricevono giudizi negativi per screditarli anche dai collaboratori più intimi, da coloro che li aiutano e poi usciti fuori li ridicolizzano con scuse inventate per minimizzare la loro coerente spiritualità. Interpretando in maniera distorta ogni cosa e insinuando negli altri pensieri negativi per dissipare la fiducia verso il parroco. È curioso sapere di credenti che partecipano con interesse ad una catechesi per poi tradire il Sacerdote con ripetute accuse inesistenti. Non si rendono conto di scandalizzare gli altri?
Un parroco che vive con intensità il Vangelo deve essere sostenuto dai suoi collaboratori e non tradito con giudizi negativi ripetuti per molti anni e che confondono sempre gli altri. Ho scritto spesso che non bisogna mai accusare i Sacerdoti per cose minime ed umane, occorre intervenire quando affermano eresie, insegnamenti modernisti e commette scandali. Per il resto, si deve solo pregare per tutti i Sacerdoti, amarli perché sacri e portatori del sacro.
A questi che giudicano sempre, Gesù volge lo sguardo da un’altra parte, anche se Lo cercano non Lo trovano, perché lanciando accuse inventate contro i loro onesti parroci, in realtà danneggiano i buoni credenti e li confondono. Paralizzano la loro Fede e magari non ripongono più fiducia in quel Sacerdote. E la mancanza di fiducia indica che non agisce lo Spirito Santo.
Il cugino Giuseppe dopo tre anni di accuse false e maldicenze alle spalle di Gesù, ebbe la Grazia di pentirsi e cominciare il vero cammino spirituale, invece quanti oggi amano giudicare e mettere in cattiva luce i Sacerdoti con inutili pretesti, difficilmente ottengono Grazie e non camminano nella Verità del Vangelo.
La Pasqua è la vittoria sul peccato e su ogni giudizio, è il passaggio dalla morte alla vita, da una mentalità ancora fragile all’equilibrio e fortezza che arrivano dallo Spirito Santo. Questo significa vivere la Pasqua, non più con la nostra vecchia mentalità, ma con la nuova Verità del Vangelo.
Il precetto pasquale obbligatorio indichi a più deboli di uscire dai sepolcri e vedere la Luce della Vita Divina, questa Confessione liberi le anime da ogni debolezza e attaccamento ai peccati. Una santa Confessione permette di ottenere un fiume di Grazia e tutto risplende nella persona, dentro e fuori. Anche per la Confessione pasquale è determinante il vero pentimento interiore per riconoscere le proprie colpe e manifestarle una ad una.
Non si faccia come si racconta in un episodio. Una persona disse un giorno a Padre Pio: “Padre, io non ho peccati, non mi riconosco nessun vizio perché non faccio del male a nessuno. E se non ho vizi non ho niente da dire in questa Confessione”. Padre Pio rispose: “Tu pensi di non avere vizi… ti dico invece che tu hai tutti i vizi e non te ne rendi conto…”.
Auguro a tutti voi parrocchiani della nostra parrocchia virtuale “Cuore Immacolato di Maria”, una Santa Pasqua e la mia benedizione su voi e le vostre famiglie. Di cuore e con grande affetto.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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