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sabato 17 marzo 2012

1386 - San Patrizio




Vescovo - Patrono d'Irlanda



Patrizio, al secolo Magonus Sucatus Patricius, nacque a Old Kilpatrick in Dumbarton (Scozia), verso il 385, da genitori cristiani.
Suo padre Calphurnius era figlio del diacono Potito ed era un decurione di Bannavem Taberniae, città non identificata della Britannia al tempo della dominazione romana.
 Rapito quando aveva 16 anni da pirati irlandesi, fu venduto come schiavo al re del North Dal Riada, nell'odierna Irlanda del Nord. Qui imparò la lingua gaelica e la religione celtica.
 Passarono sei anni quando una notte sentì una voce che gli annunciava la sua liberazione e gli indicava la via per trovare una nave. Patrizio eseguì e, miracolosamente, ottenne davvero di potersi imbarcare verso casa ma la nave perse la rotta e si ritrovò sulle coste della Gallia. Dopo varie traversie, infine, poté tornare dai suoi divenendo, poi, diacono.
 Recatosi in Gallia in seguito ad un sogno premonitore che interpretò come una chiamata divina, S. Germain d’Auxerre lo consacrò vescovo. 
 Successivamente gli fu affidata, da Papa Celestino I, l’evangelizzazione delle isole britanniche e specialmente dell'Irlanda.
Nel 431-432 iniziò il suo apostolato in terre irlandesi, all'epoca quasi interamente pagane. A lui si deve la fioritura del Cristianesimo in Irlanda, seppur in forma sincretica con il Paganesimo celtico. Nacque infatti la corrente separata del Cristianesimo celtico, in seguito limitato e riassimilato dalla Chiesa cattolica.
Infatti, per conservare le radici e le tradizioni storiche del popolo irlandese, nonché per un suo attaccamento alla religione celtica, Patrizio favorì la combinazione di molti elementi cristiani e pagani. Per esempio introdusse il simbolo della croce solare sulla croce latina, facendo diventare la croce celtica il simbolo del Cristianesimo celtico.
 All'età di oltre cinquant'anni intraprese un lungo pellegrinaggio fino a Roma. Al ritorno si stabilì nell'Irlanda del Nord fino al termine dei suoi giorni.
 L’infaticabile apostolo concluse la sua vita il 17 marzo del 461 nell’Ulster a Down, che prenderà poi il nome di Downpatrick.
Durante il secolo VIII il santo vescovo fu riconosciuto come apostolo nazionale dell’Irlanda intera e la sua festa al 17 marzo, è ricordata per la prima volta nella “Vita” di S. Geltrude di Nivelles del VII secolo.
Intorno al 650, S. Furseo portò alcune reliquie di S. Patrizio a Péronne in Francia da dove il culto si diffuse in varie regioni d’Europa; in tempi moderni il suo culto fu introdotto in America e in Australia dagli emigranti cattolici irlandesi.
 Gli sono attribuite due lettere in latino: la “Confessio” o “Dichiarazione” in cui offre un breve resoconto della sua vita e della sua missione e l'“Epistula”, una lettera rivolta ai soldati diCoroticus.
 Secondo la tradizione irlandese, in Irlanda non ci sarebbero più serpenti da quando S. Patrizio li cacciò in mare. Questa leggenda è connessa a quella della montagna sacra irlandese, Croagh Patrick, sulla quale il santo avrebbe trascorso quaranta giorni, gettando alla fine una campana dalla sommità del monte nell'attuale Baia di Clew per scacciare i serpenti e le impurità, formando le isole che la contraddistinguono.
 Altrettanta celebre è la leggenda del pozzo di S. Patrizio, il pozzo senza fondo, da cui si aprivano le celestiali porte del Purgatorio.
Da notare la presenza della leggendaria figura di S. Patrizio anche nell'emblema nazionale irlandese, il trifoglio (shamrock). Grazie ad un trifoglio, si racconta infatti, S. Patrizio avrebbe spiegato agli irlandesi il concetto cristiano della Trinità, sfogliando le piccole foglie del trifoglio legate ad un unico stelo.
Significato del nome Patrizio: “di discendenza nobile, libero” (latino).
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