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domenica 26 febbraio 2012

1338 - Commento al Vangelo del 26/2/2012 Domenica 1^ di Quaresima

+ Dal Vangelo secondo Marco (1,12-15)
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il racconto delle tentazioni che fa il Vangelo di Marco è sintetico, diversamente dai racconti di Matteo e Luca che presentano molte somiglianze. Il testo meditato questa domenica è sicuramente povero, non presenta le parti centrali del dialogo tra Gesù e satana e priva quasi tutti i credenti di una conoscenza molto importante.
Proprio le tre risposte di Gesù alle tre tentazioni, mostrano la sottigliezza dell’inganno portato dai diavoli.
Ogni tentazione è un inganno, i diavoli promettono molto di quello che possono dare e qui viene mostrata tutta la loro capacità di ingannare e di contrattare, cioè di sapere vendere i loro prodotti, le false gioie e l’illusoria felicità promesse in ogni tentazione. Ci troviamo a convivere con una forza invisibile capace di disorientare la nostra vita e di portarci lontano dalla volontà di Gesù.
Partiamo dalla prima precisazione: le tentazioni sono permesse da Gesù per provare la nostra capacità di amarlo, verificare la nostra Fede, per darci la possibilità di acquistare meriti, per imparare ad essere vigilanti in tutte le circostanze. Tutti i cristiani fanno l’esperienza delle tentazioni, mentre i non credenti non ne tengono affatto conto, al contrario le considerano buone ispirazioni per peccare di più e gustare la vera vita…
Purtroppo per loro questa falsa felicità durerà poco e come tutti dovranno dare conto a Gesù dell’uso della vita!
Ma se le tentazioni riguardano tutti, Gesù stesso volle mostrarci come affrontarle e come vincerle. Potenzialmente noi siamo in grado di vincere qualsiasi tentazione solamente se preghiamo e utilizziamo la Parola di Dio. Solo con la sua Grazia, Gesù ci comunica la forza per vincere gli attacchi dei diavoli, i quali sono molto sottili nella furbizia e nell’inganno. Non presentano la tentazione in terza persona, non avvisano, non dicono: “Siamo i diavoli e stiamo cercando di farti peccare mortalmente, inducendoti a trasgredire i Comandamenti”.
Presentano la tentazione come se fosse la mente della persona a produrre l’idea peccaminosa o a desiderare qualcosa di immorale e di grave. L’idea che sorge nella mente viene eseguita senza tentennamenti da quanti sono deboli nello spirito, incapaci di fermare la bramosia allettante di quel peccato che già gustano nella mente. E quanti danno adito a quel pensiero di stabilizzarsi nella mente, diventano irrequieti e impulsivi nel cercare di soddisfare quel desiderio peccaminoso.
Si consideri che i diavoli presentano la tentazione sotto una forma di bene, avvolta da una luce buona, ma è l’esca per fare abboccare. Da un pensiero che sembra ottimo si può nascondere la trappola della tentazione. Come chi per esempio, chiede il trasferimento in un altro ufficio e vi trova l’amante di vent’anni prima e ricominciano la relazione. In questo caso si poteva prevedere? Dobbiamo sempre pregare! Prima di ogni cosa occorre pregare e chiedere umilmente a Gesù di guidare le nostre scelte di vita, di guidare i nostri pensieri e orientare la volontà.
Come leggiamo negli altri Vangeli, satana scappa terrorizzato dalla presenza di Gesù dopo avergli ricordato una frase della Bibbia: «Ma Gesù gli rispose: “Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi culto”» (Mt 4,10). La Parola di Dio terrorizza satana e ci permette di vincere qualsiasi tentazione.
Abituatevi a pregare i Salmi della Bibbia o l’Ave Maria o invocate il Sangue di Gesù durante la tentazione, satana non può rimanere accanto a voi, quella Parola o la preghiera lo annientano e gli fanno perdere la forza per rimanere a disturbare la persona.
Ci sarebbe da scrivere lungamente sulle tentazioni, sarebbe utile per tanti, anche i non credenti, convinti di seguire le proprie idee quando quasi sempre sono i diavoli a condurli dove vogliono loro, cioè verso l’errore e il baratro. Faccio un esempio: una persona (uomo o donna) che pensa spesso all’amore omosessuale o al tradimento del coniuge, e questi pensieri sono martellanti, giornalieri e fissati alla mente. Cosa fa questa persona? Al 99,9% eseguirà quella tendenza, prima o poi, non appena ne avrà l’occasione o la creerà. Per mancanza di discernimento e di capacità a resistere alla tentazione.
E poi molti vanno in televisione a parlare della liceità dell’omosessualità, di una libertà sessuale senza limiti, della correttezza di cambiare sesso… Se tutti questi andassero a prendere preghiere di liberazione e di guarigione, non avrebbero più questi pensieri che dominano oramai la loro esistenza. Chiaramente dove questa tentazione martellante si è stabilizzata non avranno successo le benedizioni…
È un loro diritto esprimere liberamente le opinioni senza offendere altri, anche di fare quello che vogliono senza infrangere la legge, ma è profondamente sbagliato affermare che omosessuali si nasce. Allora Dio vuole questa disarmonia in una persona? Non è opera di Dio!
È la persona a scegliere (liberamente) chi vuole essere e come vuole vivere. L’attenuante è la vita in famiglia, l’infanzia, i primi anni di scuola. Ho letto un articolo sul nuovo tradimenti del coniuge: non tradisce più per l’altro sesso ma per lo stesso sesso. Riguarda sia l’uomo che la donna. Uomini e donne sposate tradiscono e peccano più con l’amore omosessuale.
Proprio una mamma di famiglia di Pesaro, normale e felicemente sposata con diversi figli, improvvisamente ha lasciato il marito perché è diventata l’amante della ragazza babysitter. Il marito è stato mandato via di casa e la nuova famiglia è composta da due mamme senza papà. Dio può volere questo o accettarlo?
La tentazione non è assolutamente considerata da miliardi di persone, anche Vescovi e Sacerdoti affermano che Gesù non ha subito realmente le tre tentazioni e si tratta di un fatto simbolico. Un teologo lo ha scritto in un suo libro, che ovviamente non compro né leggo, tempo fa mi fu detto da un Sacerdote vicino alla mia Associazione.
Eppure non ci può essere vita cristiana senza tentazioni, solo nelle tentazioni mostriamo di seguire fedelmente Gesù.
La nostra natura è debole, occorre la preghiera continua e la sincera apertura al Padre spirituale. Riferire una tentazione a lui è già una vittoria perché satana perde potere e si considera scoperto. Occorre la partecipazione alla Messa e l’adorazione dell’Eucaristia per ricevere abbondante Grazia, come avviene anche attraverso la Confessione periodica. Come ho scritto nei giorni scorsi, la mortificazione e il rinnegamento sono indispensabili per abituarci alla rinuncia volontaria e acquistare meriti.
La devozione alla Madonna, Rifugio dei peccatori, rimane determinante per ricevere la sua forza e la protezione negli attacchi maligni.


Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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