Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

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martedì 20 dicembre 2011

1225 - Le rivelazioni a Catalina Rivas / 3

Questa è la terza (ed ultima) parte del testo pubblicato ai post 1220 e 1223:

[...] Quando mi diressi a ricevere la comunione, Gesù mi ripeté: “L’Ultima Cena fu il momento di maggiore intimità con i Miei. In quell’ora dell’amore, istituii quello che agli occhi degli uomini potrebbe sembrare la più grande pazzia, farmi prigioniero d’Amore. Istituii l’Eucaristia. Volli rimanere con voi fino alla fine dei secoli, perché il Mio Amore non poteva sopportare che rimanessero orfani quelli che amavo più della Mia Vita...”.
[...] Quando tornai al mio posto, mentre mi inginocchiavo il Signore mi disse: “Ascolta...”. [in quel momento una signora, seduta davanti a Catalina che aveva appena preso la Comunione, senza aprire bocca disse]: “Signore, ricordati che siamo alla fine del mese e che non ho i soldi per pagare l’affitto, la rata della macchina, il collegio dei bambini, devi fare qualcosa per aiutarmi... Per favore, fa che mio marito smetta di bere tanto, non posso sopportare più le sue ubriachezze, e mio figlio minore perderà di nuovo l’anno se non lo aiuti, questa settimana ha gli esami... e non dimenticarti della vicina che deve cambiare casa, che lo faccia una buona volta perché io non la posso sopportare...”.
[...] Gesù mi disse con un tono triste: “Ti sei resa conto? Non mi ha detto una sola volta che Mi ama, non una sola volta ha dato segni di gratitudine per il dono che le ho fatto di far scendere la Mia Divinità fino alla sua povera umanità, per elevarla a Me. Non una sola volta ha detto: «grazie, Signore». E’ stata una litania di richieste... e sono così quasi tutti quelli che vengono a ricevermi.
Io sono morto per amore e sono risuscitato. Per amore aspetto ognuno di voi e per amore rimango con voi... ma voi non vi rendete conto del fatto che Io ho bisogno del vostro amore. Ricorda che Sono il Mendicante d’Amore in quest’ora sublime per l’anima”.
[...] Quando il celebrante stava per impartire la benedizione, la Vergine Santissima disse: “Fai attenzione, osserva bene... Invece di fare il segno della Croce, voi fate un ghirigoro. Ricorda che questa benedizione può essere l’ultima che ricevi nella tua vita dalla mano di un sacerdote. Tu non sai se uscendo da qui, morirai o no, e non sai se avrai l’opportunità che un altro sacerdote ti dia una benedizione. Quelle mani consacrate ti stanno dando la benedizione nel Nome della Santissima Trinità, pertanto, fai il Segno della Croce con rispetto e come se fosse l’ultimo della tua vita”.
[...] [subito dopo la fine della Messa, Gesù disse:] “Non andate via di corsa dopo terminata la Messa, rimanete un momento in Mia compagnia, traetene profitto e lasciate che anche Io possa trarre profitto dalla vostra compagnia...”.
[... Catalina chiede a Gesù:] Signore quanto rimani davvero, dopo la comunione? Suppongo che il Signore abbia riso della mia ingenuità, perché disse: “Tutto il tempo che tu vorrai tenermi con te. Se mi parli durante tutto il giorno, dedicandomi qualche parola durante le tue faccende, Io ti ascolterò. Io sono sempre con voi, siete voi che vi allontanate da Me. Uscite dalla Messa, e per quel giorno è quanto basta; avete osservato il giorno del Signore, e tutto finisce lì, e non pensate che Mi piacerebbe condividere la vostra vita familiare con voi almeno in quel giorno.
Voi nelle vostre case avete un luogo per tutto, e una stanza per ogni attività: una camera per dormire, un’altra per cucinare, una per mangiare, ecc.. Qual’è il luogo che hanno destinato a Me? Deve essere un luogo nel quale non soltanto tenete una immagine permanentemente impolverata, ma un luogo nel quale almeno per cinque minuti al giorno la famiglia si riunisce a ringraziare per la giornata, per il dono della vita, a pregare per le necessità quotidiane, chiedere benedizioni, protezione, salute... Tutti hanno un posto nelle vostre case, tranne Io.
Gli uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le vacanze ecc.. Sanno in quale giorno riposeranno, in che giorno andranno al cinema o ad una festa, a visitare la nonna o i nipoti, i figli, gli amici, quando andranno a divertirsi. Ma quante famiglie dicono almeno una volta al mese: «Questo è il giorno in cui dobbiamo andare a visitare Gesù nel Tabernacolo» e tutta la famiglia viene a fare conversazione con Me, a sedersi di fronte a Me e a parlarmi, a raccontarmi ciò che è accaduto negli ultimi giorni, raccontarmi i problemi, le difficoltà che hanno, chiedermi ciò di cui hanno necessità... Farmi partecipe delle loro faccende! Quante volte?
Io so tutto, leggo nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre menti, però Mi piace che siate voi a raccontarmi le vostre cose, che me ne facciate partecipe come uno della famiglia, come con l’amico più intimo. Quante grazie perde l’uomo perchè non Mi dà un posto nella sua vita...”.
[...] “Volli salvare la Mia creatura, perchè il momento di aprirle la porta del Cielo è stato pieno di troppo dolore...
Ricorda che nessuna madre ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io sono arrivato a questo eccesso d’Amore per comunicarvi i Miei meriti.
La Santa Messa sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio Sacrificio sulla Croce in mezzo a voi. Senza i meriti della Mia Vita e del Mio Sangue, che cosa avete voi per presentarvi davanti al Padre? Il nulla, la miseria, il peccato...
Voi dovreste sorpassare in virtù gli Angeli e gli Arcangeli, perchè loro non hanno la fortuna di ricevermi come alimento, voi sì. Essi bevono una goccia della sorgente, ma voi che avete la grazia di ricevermi, potete bere tutto l’oceano...”.
L’altra cosa di cui il Signore mi parlò con dolore fu di quelle persone che si incontrano con Lui per abitudine. Di quelle che hanno perso il meraviglioso stupore di ogni incontro con Lui. Di come l’abitudine faccia diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente di nuovo da dire a Gesù quando Lo ricevono. Delle non poche anime consacrate che perdono l’entusiasmo di innamorarsi del Signore e fanno della loro vocazione un mestiere, una professione, alla quale non si dedicano più di quanto sia necessario, ma senza sentimento...
Quindi il Signore mi parlò dei frutti che ogni comunione deve portare in noi. Accade infatti che ci sia della gente che riceve il Signore ogni giorno, ma non cambia la propria vita.
Dedicano molte ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc., ma la loro vita non si trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare frutti autentici per il Signore. I meriti che riceviamo nell’Eucaristia debbono portare frutti di conversione in noi e frutti di carità per i nostri fratelli.
Noi laici abbiamo un incarico molto importante dentro la nostra Chiesa, non abbiamo nessun diritto di tacere davanti all’invito che ci fa il Signore, come lo fa ad ogni battezzato, di andare ad annunciare la Buona Novella. Non abbiamo alcun diritto di ricevere tutte queste conoscenze e non darle agli altri, e così permettere che i nostri fratelli muoiano di fame, mentre noi abbiamo tanto pane nelle nostre mani.
Non possiamo stare a guardare mentre la nostra Chiesa cade in rovina, perché siamo comodi nelle nostre Parrocchie, nelle nostre case, ricevendo e continuando a ricevere tanto dal Signore: la Sua Parola, le omelie del sacerdote, i pellegrinaggi, la Misericordia di Dio nel Sacramento della confessione, l’unione meravigliosa attraverso il cibo Eucaristico, i discorsi del tale o del tal’altro predicatore.
In altre parole, stiamo ricevendo tanto e non abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre comodità, di andare in un carcere, in una casa di correzione, di parlare con chi è più bisognoso, di dirgli che non si dia per vinto, che è nato cattolico e che la sua Chiesa ha bisogno di lui, anche lì dove è, sofferente, perché questo suo dolore servirà per redimere altri, perché questo sacrificio gli farà guadagnare la vita eterna.
Non siamo capaci di andare negli ospedali dove ci sono i malati terminali e, recitando la coroncina alla Divina Misericordia, aiutarli con la nostra preghiera in quei momenti di lotta tra il bene e il male, per liberarli dalle insidie e dalle tentazioni del demonio. Ogni moribondo ha paura, e anche soltanto tenendo loro la mano, parlando loro dell’amore di Dio e della meraviglia che li aspetta nel Cielo con Gesù e Maria e insieme ai propri cari che sono già partiti, reca loro conforto.
L’ora che stiamo vivendo, non ammette che accettiamo l’indifferenza.
Dobbiamo essere per i nostri sacerdoti la mano d’aiuto che va dove loro non possono arrivare. Ma per fare questo, per averne il coraggio, dobbiamo ricevere Gesù, vivere con Gesù, alimentarci di Gesù. Abbiamo paura di impegnarci un po’ di più e quando il Signore dice: “Cerca prima il Regno di Dio e il resto ti sarà dato in aggiunta”, è ricevere tutto. È cercare il Regno di Dio con tutti i mezzi e... aprire le mani per ricevere TUTTO in aggiunta; perché Egli è il Padrone che paga meglio, l’unico che è attento anche alle tue più piccole necessità!


† Fratello, sorella, grazie per avermi permesso di portare a termine la missione che mi è stata affidata, di farti giungere queste pagine.
La prossima volta che assisterai alla Santa Messa, vivila. So che il Signore compirà anche in te la promessa che “la tua Messa non sarà mai più quella di prima” e quando lo ricevi: Amalo...!
Sperimenta la dolcezza di riposare tra le piaghe del Suo costato aperto per te, per lasciarti la Sua Chiesa e Sua Madre, per aprirti le porte della Casa del Padre Suo, e perché tu sia capace di verificare il Suo Amore Misericordioso attraverso questa testimonianza e di cercare di corrispondervi con il tuo piccolo amore.
[3-FINE]
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