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domenica 6 novembre 2011

1162 - Commento al Vangelo di oggi 6/11/2011, Domenica 32^ t.o.

+ Dal Vangelo secondo Matteo (25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La parabola di oggi ci vuole fare riflettere sull’incontro che ogni essere umano avrà con il Signore al termine di questa vita. Ho scritto che non possiamo temere la riflessione sulla morte, anzi è intelligente e spiritualmente matura la persona che si interroga sul significato della vita e la realtà della morte che toccherà tutti.
Questa parabola è semplice, Gesù afferma che queste dieci vergini che rappresentano l’umanità, sono in realtà divise dalla Fede verso Lui. Cinque Lo attendono con le candele accese, quindi con una Fede viva e con la Grazia di Dio nell’anima. Le candele dovevano essere alimentate dall’olio, la presenza dell’olio indica le virtù teologali: la Fede, la Speranza, la Carità.
Gesù ha utilizzato una prassi che si usava a quel tempo, quando la sposa attendeva nella casa dei genitori l’arrivo dello sposo. L’appuntamento era stabilito dopo il tramonto del sole, quando arrivava il corteo nuziale con lo sposo per prelevarla e condurla nella sua casa. Dietro la sposa si posizionavano diverse fanciulle che figuravano come damigelle accompagnatrici.
Però lo sposo poteva tardare per motivi accidentali, un ritardo non previsto.
Ma poi lo sposo arrivava lo stesso e tutto finiva in prolungati festeggiamenti. Quindi, Gesù mostra che l’arrivo dello sposo era in qualche modo previsto, poteva tardare di poco, c’era una data stabilita e un’ora orientativa. Invece, quando verrà Lui per incontrare l’anima chiamata a lasciare questa vita, la troverà con la Grazia sacramentale pronta ad attendere?
“Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
Nella parabola troviamo cinque vergini pronte con le candele accese ad attendere lo sposo, quindi in uno stato di Grazia e con una Fede viva. All’opposto ci sono cinque vergini senza Grazia né Fede, hanno sperperato tutto e nella vita sono state indifferenti.
Queste cinque vergini stolte rappresentano la stragrande parte delle persone indifferenti a Gesù e orientate a vivere la vita senza lasciare scappare alcuna occasione. Un modo molto pragmatico di affrontare la vita ignorando la parte spirituale di se stesse e la verità di una vita soprannaturale che permetterà di beneficiare di una gioia senza fine, eterna.
La parabola ci vuole dire che dobbiamo sempre essere pronti con la Grazia di Dio nella nostra vita e vigilanti dinanzi alle tentazioni, i pensieri cattivi, ogni forma di comportamento odioso.
La vigilanza che richiama Gesù è indispensabile per rimanere pieni di fiducia e di speranza quando ci troviamo nelle difficoltà o lottiamo contro qualche sofferenza. Tutto possiamo superare con la preghiera del Rosario, rimanendo vicini a Gesù e a Maria.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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