Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

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venerdì 4 novembre 2011

1160 - Commento al Vangelo del 4/11/2011

+ Dal Vangelo secondo Luca (16,1-8)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Rendere conto dell’amministrazione della propria vita davanti a Gesù è un’operazione che fanno ben pochi. Vuoi per la mancanza di concentrazione e di tempo nella giornata, vuoi per la mancata riflessione della necessità del dialogo giornaliero con Gesù. Un dialogo che può avvenire in qualsiasi luogo e momento, tranne ovviamente quando la mente è occupata in altre cose o bisogna interloquire nell’ambiente di lavoro o altrove.
Gli avvenimenti quotidiani che si conoscono ci dicono che la grande maggioranza dell’umanità non pensa ad amministrare saggiamente la propria esistenza e tenta anche l’impossibile per raggiungere il potere, il denaro, il benessere. Non ci sono più limiti per arrivare ad una condizione di vita al si sopra delle normali possibilità. Tutto possono compiere e sono pronti ad ogni cosa.
Molti aspirano ad un benessere fine a se stesso, pronti a fare di tutto per ottenerlo.
Non è questa l’amministrazione saggia della propria esistenza, è invece il rifiuto della vera pace interiore che ci vuole donare Gesù, lo sperpero delle sue Grazie che riempiono la vita di consolazione spirituali impagabili. Non ci sono ricchezze paragonabili alla gioia interiore che trasmette l’Amore di Gesù. Non c’è nulla che si possa paragonare minimamente ad una sola consolazione di Dio.
Oggi nel mondo ci sono strutture di peccato ripugnanti, un po’ ovunque è affermata la mentalità di sopraffare qualcuno possedendo cose più belle e costose, di superare parenti e colleghi trasformandoli in antagonisti. Molti sono pronti a tutto pur di risultare migliori agli occhi del mondo. Gli effetti sono evidentissimi, il principale è quello che arreca lo scombussolamento spirituale dell’anima con la conseguente perdita della Grazia e della comunione con Gesù.
Quasi nessuno si rende conto che la vita dura un soffio e tutte le opere corrotte diventeranno come una clava che si abbatterà sopra quanti hanno sperperato l’Amore di Dio.
Per soddisfare gli istinti traditori e ottenere beni materiali, si compiono anche omicidi in famiglia, litigi con parenti e amici. Quando è il denaro a guidare l’esistenza, scompaiono amore, verità e giustizia.
Di conseguenza tutti i beni spirituali donati da Dio ad ogni essere umano, vengono sotterrati e nessuno se ne cura. Ne dovremo dare conto un giorno, nel giorno in cui non si potrà più tornare indietro e riparare tutti gli errori, oppure ricominciare con una nuova mentalità. Non sarà più possibile.
Oggi Gesù ci chiede cosa stiamo facendo della nostra vita!
Anche i beni di questo mondo sono di Dio, l’uomo deve amministrarli secondo la sua volontà, deve darne conto a Lui. Chi dimentica il fine della sua esistenza, dimentica anche la vita eterna, lo stesso Amore di Dio e la felicità che solo Lui può dare anche in questa vita.
La scaltrezza o accortezza sta nel vivere bene oggi per prepararci un futuro felice e senza fine.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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