Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

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domenica 2 ottobre 2011

1120 - Commento al Vangelo di oggi 2/10/2011, domenica 27^ t.ord.

+ Dal Vangelo secondo Matteo (21,33-43)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È la parabola del padrone tradito dai contadini che avevano preso in affitto il suo terreno, un ottimo terreno, concimato e curato con attenzione. La sorpresa fu grande quando i contadini si rifiutarono di dare i frutti del raccolto, li tenevano per sé e li gestivano in piena opposizione alla volontà del padrone.
Un comportamento bizzarro che avrebbe certamente infastidito il padrone. Infatti, cercò in tutti i modi leciti di ottenere quanto pattuito, almeno i frutti che gli spettavano, invece nulla, i contadini si rifiutarono di rispettare l’accordo stipulato.
I contadini o vignaioli sono senz’altro profittatori, ciechi e sordi dinanzi alle giuste rivendicazioni del padrone, il quale è costretto ad inviare più persone per ottenere quanto gli spettava. Alla fine è costretto a mandare il proprio figlio (ed è Gesù), sperando in un ripensamento ed è sicuro che almeno di lui avranno rispetto. Al contrario, non solo lo rifiutano, arrivano anche ad ucciderlo per eliminare l’erede.
Il padrone si trova costretto ad allontanare quei vignaioli e a chiamare altri per lavorare nella vigna.
Gesù non si rivolgeva solo a scribi e farisei, la parabola è attuale, richiama anche tutti noi a fare fruttificare quanto ci ha donato. Chi lavora nel terreno della sua vita spirituale, deve rispettare la volontà di Gesù e attribuire a Dio ogni cosa buona. Non può dimenticarlo, ed è sbagliato appropriarsi della propria vita per gestirla in opposizione a Dio.
Spesso pensiamo a noi stessi ed ignoriamo il bene degli altri, ci appropriamo dei meriti che non ci appartengono, e reagiamo verso coloro che ci richiamano.
Si corre il rischio di perdere i beni ricevuti da Dio, perché non li facciamo fruttificare.
Se la vigna è l’umanità, noi siamo chiamati a lavorare come indica Gesù, solo così portiamo abbondanti frutti e il Padrone sarà contento delle nostre opere.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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