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giovedì 15 settembre 2011

1100 - Commento al Vangelo di oggi 15/9/2010

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-27)
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua Madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La prima cosa che mi viene in mente è il ruolo dell’Apostolo Giovanni, viene scelto tra tutti per accogliere la Madre di Dio nella sua casa, perché già dimorava nel suo cuore. Non è stato scelto perché giovane o puro, non c’è una sola ragione, il motivo è la splendida persona di Giovanni. Non eccelleva in una virtù o nella bontà, era buono e docile a Dio. Questo è tutto per la santità.
Il cuore di questo Apostolo sapeva solo amare, nonostante le piccole miserie umane che doveva superare, ma la Pentecoste era già alle porte.
La dimora della Madonna nel cuore di Giovanni da subito è stata pressoché perfetta, ma col passare dei giorni si perfezionava sempre più, egli si trasfigurava in un Angelo di carne come voleva il Maestro.
Sotto la Croce troviamo anche Maria di Magdala, la grande peccatrice diventata grande Santa.
Soprattutto c’è la Madre. Non si trova sotto la Croce come mamma ma essenzialmente come Corredentrice del genere umano. Gesù è l’unico Redentore, ha voluto sua Madre a condividere tutto insieme a Lui, un Uomo e una Donna hanno riportato nel mondo l’Amore di Dio e l’amicizia tra il Padre e gli essere umani. Hanno ristabilito quanto un altro uomo e un’altra donna avevano trasgredito.
Gesù e Maria sono i nuovi Adamo ed Eva.
Con la Loro obbedienza e l’umiltà hanno riparato la disobbedienza e la superbia.
Sotto la Croce innanzitutto c’è la Corredentrice, che è anche Madre Santissima del Redentore, certamente è questa consanguineità a procurarLe un ruolo unico nella storia dell’umanità.
Altra riflessione viene dalle parole di Gesù: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Come vedete, ho evidenziato l’articolo determinativo maschile perché nella nuova versione del Vangelo non è stato inserito. Sarà sfuggito o hanno voluto accontentare i protestanti/evangelici? Quanti hanno collaborato nella nuova versione della Sacra Scrittura sono senza Dio, quantomeno hanno un pallore di fede, una leggera attrazione verso Dio, proprio per non farne completamente a meno.
Perché è stato eliminato l’articolo determinativo maschile “il”? Se per duemila anni era rimasto inserito in questa frase, quale illuminazione è arrivata improvvisamente?
Ovviamente se si trattasse di una dimenticanza insignificante, non ci farei caso, ma non si tratta di una dimenticanza e questo articolo stravolge il significato della frase. La Tradizione della Chiesa dava una spiegazione ben diversa con l’inserimento dell’articolo, mentre la sua mancanza lascia una frase vuota e che spiega solamente quello che dice Gesù.
Inserendo l’articolo al suo posto, le parole di Gesù sono una rivelazione, con una ricchezza di significati per la Fede e la spiritualità cristiana. Innanzitutto, Gesù stabilisce una nuova relazione tra sua Madre e tutti i cristiani rappresentati lì da Giovanni. Si comprende anche il ruolo della Vergine nell’economia della salvezza.
In realtà, Gesù non consegna la Madre a Giovanni, al contrario consegna Giovanni alla Madre. Il discepolo ha trovato la nuova Maestra di vita spirituale, Madre dell’unico Maestro.
DicendoLe che Giovanni è il suo figlio, non solamente evidenzia che da quel momento in poi la Madonna avrà solamente quel figlio perché non aveva avuto altri figli se non Gesù. Inoltre, affida alla Madre una missione materna, deve occuparsi di tutti i figli del mondo, diventa Madre dell’umanità. Tutti gli esseri umani diventano figli di Maria, ma solamente il credente come Giovanni riceve la protezione della Madre.
“Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta...”, sono parole scritte nel Vangelo dopo le due frasi di Gesù alla Madre e a Giovanni. Per morire in Croce mancava ancora il testamento spirituale del Signore, appunto, con le due frasi di valore incommensurabile.
Non è sbagliato come ho scritto all’inizio che Gesù affida la Madre a Giovanni, è più che corretto, perché affidandoLa a Giovanni in realtà L’affida a tutti gli uomini, i quali sono chiamati a diventare innamorati della Madre del Cielo, ed Ella diventa Madre nell’opera di salvezza.
Ma deve assaporare prima l’amaro fiele dei dolori che vive spiritualmente mentre Gesù veniva flagellato e crocifisso. Maria è l’Addolorata non per la morte del Figlio, ma perché ha accettato quella morte del Figlio, fino ad offrirLo al Padre. Lei ha offerto il Sacrificio del Figlio al Padre. Ha rinnegato i suoi diritti di Madre per dare vita a miliardi di sconosciuti!
Con il Sacrificio di Gesù sulla Croce, la Maternità di Maria assume una dimensione universale.
Quindi, le parole di Gesù: “Ecco il tuo figlio”, esprimono una verità Divina che Gesù rivela. Costituisce Maria Madre dell’Apostolo più onesto e puro, Giovanni, con lui tutti i discepoli che potranno ricevere il dono della Grazia divina, se obbediranno alle parole della Corredentrice.
Maria Madre Addolorata conosce perfettamente il dolore, quando ci rivolgiamo a Lei per le nostre sofferenze, conosce bene l’amarezza dei dolori acuminati.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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