Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

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sabato 26 febbraio 2011

890 - Omelia del 27/2/2011 8^ domenica t.ord.

Gesù rilancia la sua sfi­da per un altro modo di essere uomini:

non preoccupatevi delle cose, c'è dell'altro che vale di più.
È la sfida contenuta nella pre­ghiera nel Padre Nostro: dac­ci oggi il nostro pane quoti­diano.
Ti chiediamo solo il pane sufficiente per oggi, il pane che basta giorno per giorno, come la manna nel deserto, non l'affanno del di più.
È la sfida del monaco: conosco monasteri che vivono così, come uccelli e co­me gigli, quotidianamente dipendenti dal cielo.
Ma questa sfida è anche per tut­ti noi, pieni di cose e spa­ventati dal futuro.
La vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Occuparsi meno delle cose e di più della vita vera, che è fatta di relazioni, consape­volezza, libertà, amore.
Vuoi volare alto, come un uccello, vuoi fiorire nella vita come un giglio?
Allora devi depor­re dei pesi.
Madre Teresa di Calcutta soleva dire: tutto ciò che non serve pesa!
Meno cose e più cuore!
Non una rinuncia, ma una libera­zione.
Dalle cose, dalla "'roba'" diventata padrona dei pen­sieri.
Guardate gli uccelli del cie­lo...
Osservate i gigli del cam­po... se l'uccello avesse pau­ra perché domani può arri­vare il falco o il cacciatore, non canterebbe più, non sa­rebbe più una nota di libertà nell'azzurro.
Se il giglio temesse la tem­pesta che domani può arri­vare, o ricordasse il tempo­rale di ieri, non fiorirebbe più.
Gesù osserva la vita, e la vita gli parla di fiducia e di Dio.

E a noi dice: beati i puri di cuo­re perché vedranno Dio, ve­dranno in tutto ciò che esiste un punto verginale e fidu­cioso che è la presenza di Dio, vi scopriranno un alta­re dove si celebra la comu­nione tra visibile e invisibile.
Allora: non affannatevi, quel­l'affanno che toglie il respiro, per cui non esistono feste o domeniche, non c'è tempo per chi si ama, per contem­plare un fiore, una musica, la primavera.
Cercate prima di tutto il Re­gno di Dio e queste cose vi sa­ranno date in più.
Non è mo­ralista il Vangelo, non si op­pone al desiderio di cibo e vestito, dicendo:
è sbagliato, è peccato, non serve.
Anzi, tutto questo lo avrete, ma in tutt'altra luce.
«Il cristianesi­mo non è una morale ma u­na sconvolgente liberazione» ( Vannucci).
Libera dai pic­coli desideri, per desiderare di più e meglio, per cercare ciò che fa volare, ciò che fa fiorire e ti mette in armonia con tutto ciò che vive.
Inse­gna un rapporto fiducioso e libero con se stessi, con il corpo, con il denaro, con gli altri, con le più piccole crea­ture e con Dio.
Cercate il regno, occupatevi della vita interiore, delle re­lazioni, del cuore; cercate pa­ce per voi e per gli altri, giu­stizia per voi e per gli altri, a­more per voi e per gli altri.
Meno cose e più cuore!
E tro­verete libertà e volo.
Padre Ermes Ronchi
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