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domenica 14 novembre 2010

792 - Omelia del 14/11/2010 domenica XXXIII t.o.

Le letture di oggi ci parlano della fine dei tempi, delle cose ultime ed è chiaro che affrontare certi temi non è facile.

La Bibbia non dice quando avverrà la fine dei tempi, ma che il vero Signore della storia è Dio e l'uomo non può manipolare tale storia.
Il nostro compito è quello di dare testimonianza al Signore nell'attesa della sua venuta.
Gesù parlando del tempio e delle sue pietre, dice che saranno distrutte, ma mette sull'attenti chi pensa che la fine del mondo sia immediata, affermando di non lasciarsi ingannare dai falsi profeti.
Quello che conta, invece, è la testimonianza e la perseveranza, rimanendo fedeli a ciò che Dio ha offerto all'uomo, rimanendo saldi nel Signore.
Il problema non è allora quello di pensare alla fine del mondo, visto che solo Dio potrà sapere il giorno e l'ora non noi, quanto l'importanza di vivere nell'attesa, senza farci ingannare dai falsi profeti.
Più conosciamo la Scrittura e più scopriamo una fede liberante, gioiosa, vitale.
Da buon catechista, Luca dona speranza ai lettori parlando di un intervento finale del Signore, ma Gesù è presente anche oggi in mezzo alle persecuzioni che il cristiano è chiamato a vivere e a sopportare a causa del Suo nome.
Chi ha fiducia in Dio, è in grado di perseverare e otterrà la vita per sempre.
Perchè Dio accorda sempre al popolo una protezione, per cui anche i capelli del nostro capo sono tutti contati!
E' avere fiducia in Dio che non abbandona i suoi nella difficoltà.

Vorrei attualizzare tale testo puntando a due aspetti.
In primo luogo oggi manca la speranza, per cui il cristiano dovrebbe testimoniare tale aspetto.
Siamo talmente presi dal presente, dalle cose da fare, concentrati sull'oggi, per cui non pensiamo all'essenza della nostra vita.
Anzi abbiamo paura di vivere.
Tutto ciò che noi vediamo oggi non ci sarà più, ma saremo chiamati ad una vita nuova fatta di relazioni profonde e non più legate al semplice fare.
Questa è la grande speranza.
Capire che questo mondo sarà trasformato e che ciò che conterà saranno i rapporti veri che avremo costruito in questa nostra esistenza.
E' attendere un'eternità beata in cui al centro vi sarà sono l'Amore Vero.
In secondo luogo oggi è il tempo della testimonianza della fede.
Una fede che è più grande di ogni paura.
Le nostre persecuzioni sono un niente davanti ai veri drammi, pensiamo alla situazione in Iraq di questi ultimi giorni.
Ma anche davanti alle difficolità che incontriamo nell'annuncio dela fede in famiglia, nel lavoro, con gli amici, sappiamo che Dio sa che cosa noi siamo chiamati a dire, perchè lo Spirito Santo di Dio è all'opera e agisce in noi.
Dio non abbandona mai chi confida in lui.
Pensare alla fine del mondo vuol dire allora pensare al fine di questo mondo.
Il fine di questo mondo è quello di godere di una vita che rimane per sempre, puntando a relazioni vere e gustando il senso della speranza.
E sapendo che solo di là scopriremo la vera ricchezza del vivere!!


Buona domenica


don Luigi
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