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martedì 3 agosto 2010

714 - La possibilità di conoscere Dio

Corso Biblico 1
1) Quali sono le vie di comunicazione che Dio ha scelto per farsi conoscere?
Le stesse che l’uomo ordinariamente utilizza per conoscere. In linea di massima noi conosciamo in tre modi:
a) L’evidenza
b) La dimostrazione
c) La credibilità della fonte
Dall’insieme della rivelazione biblica risulta che Dio ha categoricamente escluso il primo dei tre modi, ma ha lasciato aperti il secondo e il terzo.


2) E’ possibile conoscere Dio per via dimostrativa?
Tutte le correnti della teologia cattolica e protestante rispondono di no. Ma con una sostanziale differenza: la teologia cattolica ammette la possibilità di dimostrare, per via razionale, che l’ipotesi dell’esistenza di Dio non è assurda.


3) Il NT ci autorizza in questo senso a considerare la creazione come il primo grande libro sacro da leggere: Rm 1,20 (Theologia naturalis). Fin qui siamo al secondo modo di conoscere.


4) La rivelazione soprannaturale.
Si colloca nella linea del terzo modo di conoscenza: ci si trova fuori da ogni possibilità di evidenza o dimostrabilità. Il testo sacro è il primo testimone della rivelazione, ma non è “rivelazione” esso stesso. Tuttavia la Bibbia non è concepibile se tolta dalla comunità cristiana.
La Bibbia, infatti, dice delle cose che soltanto l’esperienza comunitaria è in grado di verificare.
In particolare, nella vita della Chiesa, il Signore non offre mai l’evidenza della sua presenza, ma solo i “segni”, che perciò vanno letti e compresi al secondo livello.
Senza questo secondo livello, la Chiesa sarebbe un’istituzione come le altre; nessuna differenza col Comune, o la Regione.
Il Vat II, nella Costituzione dogmatica S.C. al n. 7, ha indicato alcune cose da intendere al secondo livello: “Cristo è presente nel sacrificio della Messa sia nella persona del ministro, sia nell’Eucaristia. E’ presente nella celebrazione di qualunque Sacramento.
E’ presente nella sua Parola, giacché è Lui che parla, quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura.
E’ presente nell’assemblea che prega e che loda, giacché Lui ha promesso di essere presente dove due o tre si riuniscono nel suo Nome (cfr Mt 18,20).


La possibilità di negare Dio: le forme dell'ateismo
Considerazione introduttiva: l’ateismo moderno ha la caratteristica di essere generalizzato, cioè un fenomeno che coinvolge le masse, mentre nel passato era una posizione di pochi. Inoltre, l’ateismo teorizzato oggi tende a scomparire, mentre prende il suo posto l’ateismo pratico.


Possiamo individuare due principali cause della scelta atea:
a) La negazione di Dio, esplicita e teorizzata
b) L’incapacità di percepire Dio


La parola “ateismo” descrive dei fenomeni molto diversi tra loro. Ricordiamo i principali:
Un primo gruppo riguarda la negazione teorizzata di Dio.
1) Ateismo teoretico: esplicita negazione giustificata da un sistema filosofico.
2) Agnosticismo: non possiamo dire nulla di Lui.
3) Scientismo: la scienza spiega tutto (o col tempo lo spiegherà) e non occorre riferirsi a Dio.
4) Relativismo: ognuno ha la sua verità, ogni epoca come ogni persona. La verità è dunque figlia del suo tempo e alla vita umana si può attribuire un senso sempre diverso come si vuole.
5) Antropocentrismo: l’uomo è un valore assoluto, è la misura di tutte le cose.


Un secondo gruppo non scaturisce dal pensiero, ma dalla vita
1) Negazione di un dio non evangelico: è l’ateismo di coloro che nella comunità cristiana hanno conosciuto un volto deformato di Dio, presentato come un giudice, come un padrone o come un’autorità davanti a cui, vuoi o non vuoi, ti devi piegare.
2) La protesta contro il male: perché il dolore e la morte? Quale dio li ha creati?
3) L’indifferenza: un cristianesimo trascinato avanti perché si è sempre fatto così. Una posizione amorfa che umilia la natura razionale. La convenzione ha soffocato la convinzione.
(continua)

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