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domenica 29 marzo 2009

91 - Se il chicco di grano muore, produce molto frutto

San Cirillo Alessandrino (380-444), vescovo, dottore della Chiesa
Commento sul Libro dei Numeri, 2 ; PG 69, 619

Cristo fu la primizia della nuova creazione...
Infatti risuscitò sgominando la morte; anzi ascese al Padre, come dono offerto quale primizia dell'umana natura, rinnovata nella incorruttibilità...
Così possiamo anche consideralo come un manipolo di frumento come quelli che il Signore domandava a Israele di offrirgli nel Tempio (Lv 23,9).
Il genere umano può essere paragonato al grano nel campo: nascendo dalla terra, in attesa della sua conveniente crescita, è strappato via via dalla morte lungo il corso del tempo.
Così disse Cristo stesso ai suoi discepoli: «Non dite voi: ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura?
Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna» (Gv 4,35-36).
Cristo, nascendo dalla santa Vergine, è sorto in mezzo a noi come una spiga di frumento. Egli stesso anzi, si definisce come un grano di frumento: «In verità vi Dio: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto».
Perciò egli si è fatto davanti al Padre come qualcosa di consacrato e immolato per noi, simile a un manipolo di spighe, primizia della terra.
Un'unica spiga, ma considerata non sola bensì unita a tutti noi che, come un manipolo formato da molte spighe, siamo un solo fascio.
Cristo Gesù infatti è uno solo, ma può essere considerato, ed è realmente, come un manipolo compatto di spighe, in quanto contiene in sé tutti i credenti, in una mirabile unità spirituale; altrimenti perché il beato Paolo avrebbe scritto: «Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli» (Ef 2,6)?
Essendo egli uno di noi, siamo diventati concorporei con lui e mediante la sua carne abbiamo ottenuto l'unione con lui.
Per questo, egli stesso, in un altro punto rivolge a Dio Padre queste parole: «Come tu Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola» (Gv 17,21).
Il Signore è dunque la primizia dell'umanità destinata ad essere riportata nel granaio del cielo.

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